F1, dopo le proteste cambia tutto: ecco le novità (FOTO)

Dopo qualche anno, per ogni pista arriva il momento di un “lifting”. Tra gli ultimi è toccato a quello di Austin, in Texas che ospita la F1 e la MotoGP.

Dopo qualche anno, per ogni pista arriva il momento di un “lifting” per prolungare il proprio fascino, se così vogliamo dire. Sono diversi i circuiti che in giro per il mondo stanno cambiando pelle negli ultimi anni proprio per tornare ad essere appetibili come un tempo, soprattutto per F1 e Motomondiale.

F1 (GettyImages)
F1 (GettyImages)

Abbiamo visto cosa è accaduto negli anni a circuiti come Assen, Silverstone, ma anche Imola, Spa. Si cambia in nome della sicurezza e non solo, anche per essere più moderni e “green”. Tra gli ultimi ad aver intrapreso questo discorso è il circuito delle Americhe, quello di Austin, in Texas.

Austin, i lavori dopo le polemiche

Costruita su terreno soffice, la pista di Austin ha da sempre sofferto il problema delle ondulazioni. Un particolare questo sottolineato a più riprese dai piloti nelle ultime due stagioni. Nel 2021 poi l’escalation, con diversi punti della pista che erano diventati particolarmente pericolosi. A muoversi in tal senso erano stati tutti i big della MotoGP, a partire da Marc Marquez e Valentino Rossi, passando per Fabio Quartararo e Pecco Bagnaia. Tanto che qualcuno aveva paventato anche la clamorosa cancellazione dell’evento, visti i rischi che si correvano.

Adesso però i proprietari della pista di Austin hanno deciso di intervenire in maniera decisa per cercare di eliminare le fastidiose ondulazioni createsi nel tempo. In particolare si sta intervenendo con la costruzione di una soletta in cemento per supportare le curve del tracciato e non permettere più il collasso dell’asfalto.

Addirittura l’organizzazione del circuito di Austin ha collaborato con gli esperti della Texas A&M University, che hanno utilizzato la mappatura 3D sotto la superficie della pista e il radar di penetrazione del suolo per rilevare i cambiamenti nel terreno e capire dove intervenire in maniera più decisa.

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F1 e MotoGP: ora sì che si ragiona

Nelle ultime settimane, la pista ha subito un’iniziativa di rifacimento della superficie su larga scala – fanno sapere gli amministratori del circuito di Austin -. COTA ha collaborato con consulenti per rivedere l’asfalto e diagnosticare parti della pista che necessitavano di rifacimento. COTA ha lavorato per rifare la superficie delle curve 2-10 e 12-16 e costruire una soletta di cemento per rinforzare le aree delle curve 2 e 10. Inoltre, COTA ha lavorato con gli appaltatori per garantire che le nuove fondamenta di asfalto e cemento fossero uniformi e livellate, creando una pista ideale per le prossime gare ed eventi”.

A spiegare la situazione è stato anche Leo Garcia, che fa parte dell’organizzazione: “In questa parte di Austin il terreno si muove molto. Sappiamo che è il problema più grande, ma non sappiamo perché abbia colpito queste due aree particolari. Quando la Moto GP è arrivata qui, è apparso il dosso alla curva 10, dove non lo avevamo mai visto prima. Riteniamo che alla numero 10, alla 13 e 14 questi dossi si siano verificati poco dopo il congelamento. La soluzione più semplice per noi è stata quella di rinforzare quelle aree. Dopo l’ispezione pensiamo che la Moto GP sarà felice e continuerà con noi nel suo programma”.

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