La Ducati già spaventa la MotoGP: anche Dovizioso concorda

Dovizioso parla del potenziale della Ducati e concorda su una presa di posizione di Stoner.

La Ducati a livello di motore è da tanti anni il riferimento della MotoGP, ma anche lato aerodinamica. Non a caso, spesso è stata imitata o letteralmente copiata in alcune soluzioni introdotte.

Andrea Dovizioso (GettyImages)
Andrea Dovizioso (GettyImages)

La casa di Borgo Panigale deve fare gli ultimi step per aumentare la propria competitività in percorrenza di curva. Da tempo è quello il limite della Desmosedici GP e pian piano le cose stanno migliorando. Il 2022 dovrebbe essere l’anno della svolta definitiva, dopo i progressi già compiuti nello scorso campionato. Il team bolognese ora vuole vincere il titolo piloti, dopo due costruttori conquistati di fila.

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MotoGP, Dovizioso sulla Ducati e le parole di Stoner

Andrea Dovizioso, che ha lasciato la Ducati a fine 2020, ritiene che la Desmosedici GP a livello di motore abbia un potenziale ancora superiore rispetto a quello mostrato: “Ha un grande margine rispetto alle altre moto – riporta AS – perché è la moto genera maggiore carico aerodinamico. Hanno più motore di quello che mostrano”.

Dovizioso condivide anche una presa di posizione di Casey Stoner, che ritiene l’aerodinamica troppo condizionante in MotoGP: “L’aerodinamica sta influenzando negativamente il campionato, ne abbiamo parlato con Stoner. Limita le battaglie, i sorpassi sono pochi. Se si va veloci e si esce davanti, la strategia conta poco”.

Sul piano dell’aerodinamica ci sono stati grandi sviluppi nel Mondiale. Abbiamo visto diverse novità nel corso degli anni e diverse sono state introdotte proprio dalla Ducati, poi spesso presa come spunto dalla concorrenza per le proprie moto. Ormai è diventato un aspetto molto importante e ci si chiede fino a dove si spingeranno gli ingegneri.

Una cosa di cui Dovizioso sente sicuramente la mancanza è il motore della Ducati, perché in Yamaha è invece il punto debole della moto. Vero che l’anno scorso ha guidato una M1 del 2019, quindi non la migliore versione possibile, però è difficile aspettarsi un cambiamento drastico delle performance in rettilineo del prototipo di Iwata nel 2022.

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Lo stesso Fabio Quartararo, campione del mondo in carica e con un contratto in scadenza, ha chiesto alla Yamaha di fare miglioramenti sul propulsore e si spera che in fabbrica li abbiano fatti. Lo scopriremo nei test in Malesia e Indonesia. Dovizioso, come il francese, disporrà di una M1 Factory e spera di poter conquistare buoni risultati in un 2022 che potrebbe essere anche il suo ultimo anno di MotoGP se il rendimento non dovesse essere quello auspicato.

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