Raikkonen spiazza i suoi tifosi: ecco cosa non si spiega per niente

C’è chi lo ama e chi lo odia. Raikkonen dice la sua su come è stato percepito dai tifosi della F1 nella sua ventennale carriera.

Dal suo esordio in F1 nel 2001 in Australia al suo ritiro ad Abu Dhabi nel 2021 Kimi Raikkonen non si è mai preoccupato di piacere o di rilasciare dichiarazioni politicamente corrette. Non sarebbe stato nel suo spirito e nemmeno in quello di un vero finlandese come lui è.

Kimi Raikkonen (Getty Images)
Kimi Raikkonen (Getty Images)

Chi ha frequentato la terra di Vainamoinen sa bene che il carattere di Iceman è quello tipico del posto: nonchalance al limite della strafottenza, pochi arzigogoli, molta semplicità e schiettezza.

Ed è forse proprio per questo che si è trasformato in uno dei piloti più divisivi del gruppo. Se il paddock sembra nel complesso apprezzarlo per il suo essere quasi menefreghista, il pubblico del Circus si è diviso in due fazioni. Chi lo ha adorato per le sue risposte secche o i suoi team radio urlati, senza dimenticare gli atteggiamenti borderline come quello tenuto a Montecarlo nel 2006 quando dopo essersi ritirato in gara, anziché rientrare ai box salì direttamente sul suo yatch. E chi invece lo ha odiato proprio per alcuni comportamenti poco consoni, per la presunta indolenza e la scarsa voglia di parlare.

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Chiamato da Motorsport.com ad esprimersi sul perché negli anni abbia accresciuto così tanto il proprio seguito malgrado la sua vittoria iridata sia data 2007 e l’ultima in gara Austin 2018, il 42enne ha fatto spallucce.

Forse perché sono considerato bizzarro“, ha replicato sottolineando come al contrario non si sia mai sforzato di fare il personaggio, ma sia stato sempre genuino.

All’inizio è stata dura perché l’ambiente cerca di cambiarti, ma se resisti e rimani te stesso allora gli altri ci rinunciano e pensano che forse sia più facile lasciarti fare quello che vuoi“, ha quindi riflettuto fiero di essere andato avanti per la propria strada evitando recite.

Fingere non è sano e inoltre non lo si può fare per molto tempo“, ha poi sostenuto dimostrando ancora una volta il proprio essere naif o forse soltanto un po’ di fiducia nel prossimo.

E che dire di quel “lasciatemi in pace, so quello che faccio“, ormai sdoganato e diventato addirittura materia per gadget e merchandising.

In quell’occasione (Abu Dhabi 2012) vincemmo la gara. Chi era presente sa cos’è successo davvero“, ha analizzato criptico. “Ad ogni modo non ho pensieri né positivi, né negativi su quelle mie parole“, ha chiosato.

Nei giorni scorsi il boss Alfa Romeo Vasseur non ha escluso il ritorno del driver di Espoo in qualche altra veste nel mondo dei motori. Al momento però l’ex Ferrari si sta godendo le meritate vacanze e chissà che non ci faccia un pensierino.

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