Luca Marini “copia” Valentino Rossi: ecco dove si vede in futuro

Luca Marini entusiasta di correre con le auto. La priorità restano le corse in MotoGP, ma potrebbe seguire la scia di suo fratello Valentino Rossi.

Luca Marini
Luca Marini (getty images)

Luca Marini ha concluso la sua terza edizione della 12 Ore del Golfo con un altro podio. Terzo posto assoluto nel 2021, stesso risultato nel 2019, quarto nel 2020. Per un pilota della classe regina sono sicuramente risultati eccellenti, considerando anche l’età del fratello di Valentino Rossi. Dopo una prima stagione in MotoGP chiusa al 19° posto il pilota della Ducati inizia a tracciare nuovi orizzonti sul suo cammino e la priorità resta sicuramente l’assalto alle posizioni di vertice nel Motomondiale.

Dalla stagione 2022 avvertirà sicuramente una pressione maggiore. Correrà per il team familiare Mooney VR46 in sella ad una Desmosedici GP2 con specifiche factory, intorno a sé un team di grande esperienza in parte ereditato da quello di suo fratello Valentino Rossi, a cominciare dal nuovo capotecnico David Munoz. Tutte le carte sono in regola per un campionato di alto livello, ma Luca Marini dovrà accumulare ancora esperienza su una moto non certo facile per chi corre la sua seconda annata in Top Class.

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Luca Marini e l’avventura con le auto

Ma si pensa anche al futuro e alle proprie passioni. Infatti il ‘Maro’ ha sempre coltivato l’hobby per le corse automobilistiche, alla pari del fratello maggiore. La 12 Ore del Golfo è sicuramente un’impresa che lo affascina, al volante della Ferrari 488 GT3 si è trovato subito a proprio agio riuscendo a mettersi alle spalle anche piloti del settore più affermati. “E’ un’esperienza grandiosa, c’è una pressione diversa rispetto alla MotoGP. Sono contento di poter prendere parte a questa gara con questa macchina e questo team”, ha dichiarato Luca Marini a Speedweek.com.

E nel futuro non è da escludere che possa partecipare ad altre corse automobilistiche come suo fratello Valentino Rossi che da questa stagione si dedicherà anima e corpo alle sfide sulle quattro ruote. “Vorrei gareggiare in altre gare se i calendari dei Mondiali lo permettono. Guidare in macchina è più semplice, non è facile stare a due secondi dai primi, ma si può fare”, ha aggiunto il pilota della MotoGP. Rispetto alle moto è richiesto un minore sforzo fisico e domare uno di questi bolidi è compito più facile. “In macchina ti siedi, non devi muoverti tanto e, soprattutto, il rischio è diverso. Sulla moto devi prima creare un feeling per poter spingere al limite, con le auto puoi spingere al limite sin dai primi momenti. Sembra più sicuro e questo fa una bella differenza”.

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