Il settore delle auto a zero emissioni rischia di subire una battuta d’arresto in seguito all’approvazione della nuova Legge di Bilancio.
La Legge di Bilancio 2022 sarà approvata il 31 dicembre 2021, ma non ci saranno buone notizie per il settore automotive. Infatti non sono presenti bonus nonostante le associazioni di categoria avevano lanciato un appello per sostenere le aziende e favorire il passaggio alle auto ecologiche. Non sono presente quindi incentivi per l’acquisto di auto nuove, comprese quelle elettriche, che rischiano di subire una frenata nelle vendite nel mercato italiano.
Due gli emendamenti dedicati agli incentivi delle auto che sono stati bocciati: erano stati ipotizzati bonus da dividere in tre fasce, in base alle emissioni, a cui si aggiungeva l’obbligo di rottamazione per la fascia più alta. Inoltre erano previsti sostegni economici per l’acquisto di auto usate Euro 6 con obbligo di rottamazione.
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Gli appelli delle associazioni cadono nel vuoto
Prima della votazione le principali associazioni di categoria, come Anfia e Motus-E, avevano chiesto al Governo l’approvazione di quella che avevano definito “l’unica proposta di piano strutturale per la mobilità sostenibile, pienamente condivisa dalle imprese della filiera produttiva nazionale e da tutti gli operatori che stanno investendo per lo sviluppo della mobilità elettrica”. Ma gli appelli sono caduto nel vuoto.
Secondo le previsioni il mercato di veicoli a zero emissioni potrebbe passare da una quota di 9,4% al 5%. Una situazione paradossale evidenziata dal segretario Uilm Gianluca Ficco: “La beffa è che il Governo ha adottato incentivi per le auto elettriche quando in Italia non se ne producevano, mentre oggi che le produciamo li lasciano decadere. Sembra quasi che si lavori contro gli interessi nazionali”.
Sembra difficile che si possa apportare una modifica al testo. Il Governo dovrebbe emanare un provvedimento ad hoc a partire da gennaio, ammesso che si trovi la copertura finanziaria e con i dovuti tempi tecnici. L’assenza di nuovi contributi economici andrebbe ad interrompere un trend positivo proprio in un momento in cui al settore è richiesta un’ulteriore accelerazione verso la transizione ecologica.