Honda, quanto pesa l’assenza di Marc Marquez? Il boss Puig minimizza

Come se l’è cavata la Honda senza Marc Marquez? Il team principal Alberto Puig dice la sua, gettando acqua sul fuoco

Marc Marquez
Marc Marquez (Foto Mirco Lazzari gp/Getty Images)

Ci risiamo. La Honda si ritrova di nuovo a fare a meno della sua punta di diamante, Marc Marquez. Fermato, stavolta, non dal solito infortunio al braccio dello scorso anno, bensì da un problema alla vista: la diplopia, riacutizzata a causa della caduta nel corso dell’allenamento in motocross.

Per questo motivo il Cabroncito è stato costretto a saltare non solo gli ultimi due appuntamenti della stagione iridata, proprio nel momento in cui sembrava essersi ripreso e aveva ricominciato a vincere. Ma, ancor peggio per la prospettiva della sua squadra, anche i primi test pre-campionato 2022 a Jerez de la Frontera.

Per il secondo anno di fila, insomma, la Casa alata è costretta ad impostare lo sviluppo tecnico del suo nuovo modello senza poter contare sulle indicazioni del suo fuoriclasse. Un bel problema, anche se il team principal Alberto Puig cerca di gettare acqua sul fuoco.

“La sua assenza non ha cambiato il modo di lavorare: il metodo di lavoro è della Honda, è il nostro”, minimizza il boss. “È innegabile che la mancanza di Marc Marquez sia un handicap, ma siamo fortunati ad avere altri tre piloti di altissimo livello che sono in grado di capire la moto”.

Honda, i test senza Marc Marquez

Puig si dice insomma soddisfatto dei compiti svolti dagli altri tre titolari del marchio, Pol Espargarò (anch’egli acciaccato per una caduta nelle prove libere a Valencia), Takaaki Nakagami e Alex Marquez, oltre che dal collaudatore Stefan Bradl.

“Abbiamo provato una moto che è un’evoluzione di quella che avevamo portato ai test di Misano“, spiega. “Abbiamo visto alcune cose buone, altre che non ci piacciono così tanto, ma la cosa importante è che abbiamo trovato una direzione chiara per lo sviluppo. Tutti e tre i piloti hanno fatto un ottimo lavoro in assenza di Marc. Hanno lavorato con il gas aperto al massimo”.

Insomma, a Tokyo si guarda con speranza alle prospettive future: “Le conclusioni sono positive perché abbiamo trovato la direzione con cui continuare il lavoro”, giura Puig. “Quando la moto viene provata da diversi piloti e ognuno dice una cosa diversa è molto complicato. Ma per fortuna l’opinione dei nostri piloti è molto simile e questo è molto importante, perché ci siamo resi conto che il lavoro che abbiamo iniziato a Misano e che ci ha permesso di prepararci per Jerez ha funzionato. E questo è positivo”.

Il team principal della Honda, Alberto Puig
Il team principal della Honda, Alberto Puig (Foto Mirco Lazzari gp/Getty Images)

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