Hamilton vuole l’Africa: “Il mio cuore è in quella terra”

La F1 punta alle 25 gare stagionali e valuta l’ingresso di nuovi Paesi. L’Africa sembra essere al primo posto anche per Hamilton.

Circuito Kyalami (©Getty Images)

Stefano Domenicali lo ha fatto capire senza troppi giri di parole. Il piano stabilito da Liberty Media dopo aver ereditato dalle mani di Bernie Ecclestone la F1 verrà portato a termine. In barba ai team che reclamano più tempo libero e turni meno massacranti la direzione intrapresa porta all’opposto, ovvero ad un intasamento del calendario per portare i tentacoli dello sport motoristico più conosciuto al mondo davvero ovunque.

Al di là dell’interesse dell’ente ad aumentare i round in America, ci sarebbe anche la volontà di spingersi in Africa, continente che aveva già ospitato con successo la classe regina e che pare essere la meta più ambita dagli stessi piloti attualmente sullo schieramento.

L’appello pro Sud Africa di Hamilton

E proporio sulle papabili future mete del Circus si è espresso il sette volte iridato, assolutamente favorevole allo sbarco della categoria a Kyalami.

“E’ un posto che mi è molto caro”, ha affermato Lewis. “Lì abbiamo un grande seguito e credo sarebbe grandioso poter mettere in luce le bellezze di quel territorio”.

Da sempre grande sostenitore della F1 negli USA anche per le sue origini da parte di padre, Ham, ha quindi appoggiato l’idea della proprietà di aumentare il numero di prove negli States.

“In una nazione tanto ampia avere un GP solo non è sufficiente per raggiungere e convincere nuovi fan”, ha sostenuto riferendosi al momentaneo one-shot di Austin. “Ci sono molte città che potrebbero ospitare una corsa e credo che Miami sarà incredibile. Quindi ovunque si dovesse andare in futuro io sarò favorevole. A mio avviso è positivo avere dei mini campionati o un gruppetto di prove continentali”, ha infine considerato il #44.

Circuito Kyalami (©Photo by Pascal Rondeau/Getty Images)

Chiara Rainis

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