L’ex team Petronas rinnova con Yamaha (ma solo per un anno)

Razlan Razali e Yamaha hanno firmato un nuovo accordo per il team satellite. Ma al momento c’è l’intesa per una sola stagione.

Razlan Razali e Lin Jarvis (foto Yamaha)

Arriva il primo atteso annuncio ufficiale dal paddock della MotoGP a Misano. Yamaha ha firmato un accordo con il nuovo team RNF di Razlan Razali ma solo per il 2022. Solo successivamente verrà prorogato per altri due anni. I piloti saranno Andrea Dovizioso e Darryn Binder. La casa di Iwata fornirà le moto YZR-M1, una ufficiale e l’altra no. Da sottolineare che Yamaha aveva precedentemente firmato un contratto di tre anni con il precedente proprietario del team Sepang Circuit

La squadra di Razali diventerà l’unico team clienti Yamaha nel 2022. Il manager malese rivestirà il ruolo di team principal, ma ancora non è stato designato l’intero organigramma della scuderia. “Oggi abbiamo fissato il primo storico traguardo per il nuovo team RNF MotoGP. Non vedo l’ora che finisca la stagione per iniziare la mia nuova avventura”, ha detto Razlan Razali nel comunicato ufficiale.

L’entusiasmo di Jarvis

Soddisfazione da parte di Lin Jarvis, Managing Director Yamaha, che spera di ripetere i risultati degli anni precedenti. “Siamo molto felici di poter continuare la nostra partnership con il nuovo team RNF MotoGP. Quando Razlan Razali e il Sepang Racing Team hanno iniziato la loro avventura in MotoGP prima della stagione 2019, nessuno si aspettava che prendessero d’assalto la classe MotoGP. Il 2019 è stato impressionante e nel 2020 i risultati sono stati persino straordinari. Abbiamo confermato la professionalità e la qualità della squadra che in futuro si chiamerà RNF MotoGP Team… Faremo tutto il possibile per dare all’RNF Racing Team il miglior supporto possibile quando si tratta di raggiungere i propri obiettivi e formare nuovi talenti per Yamaha in MotoGP”.

LEGGI ANCHE —> Valentino Rossi, la riconoscenza di Nieto: “Dobbiamo ringraziarlo tutti”

lin jarvis
Lin Jarvis (Getty Images)
Impostazioni privacy