Indonesia e Thailandia, MotoGP e Sbk a rischio per il caso doping

Indonesia e Thailandia ricevono un richiamo dalla WADA. SBK e MotoGP potrebbero essere a rischio se non arrivano risposte dai governi.

Chang International Circuit (foto Facebook)

Indonesia e Thailandia sono stati segnalati dalla WADA come Paesi che non rispettano il Codice mondiale antidoping. Se non verranno presi provvedimenti saranno banditi tutti gli eventi sportivi internazionali, compresi MotoGP e SBK. Il campionato delle derivate di serie farà il suo debutto sul circuito Mandalika dal 19 al 21 novembre, mentre il Motomondiale farà la sua prima apparizione dal 18 al 20 marzo 2022. Invece in Thailandia, il prossimo appuntamento MotoGP è previsto per il 2 ottobre.

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La difesa del ministro

Le autorità locali si stanno adoperando per far rientrare questa problematica. “Siamo in diretto coordinamento con l’agenzia antidoping indonesiana, dove la nostra posizione sarebbe non conforme” , ha affermato Zainudin Amali, ministro indonesiano della Gioventù e dello Sport, durante una conferenza stampa che è stata ripresa dal sito Crash.net. Il ministro ha spiegato che i controlli antidoping nel Paese erano stati interrotti dalla pandemia di Covid”. Nel marzo 2020 la pandemia ha iniziato a diffondersi con conseguente annullamento delle attività sportive. Quindi sono venuti meno anche i prelievi effettuati sugli atleti di ogni disciplina.

Inoltre il ministro invita a non creare allarmismi: “L’ Indonesia non è stata bandita, quindi si possono ancora fare attività sportive. Quindi, per favore, non immaginate che l’Indonesia non possa organizzare gare internazionali o inviare atleti all’estero. Questo richiamo è una conseguenza del mancato rispetto di alcune regole e ora abbiamo l’opportunità di chiarire le cose. Anche se è tardi, ci stiamo provando e anche la WADA sta dando tempo per fornire chiarimenti”.

Chang International Circuit (foto Facebook)
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