Maverick Vinales, dal lutto alla grande paura: terrore sull’aereo

Il lutto, la gara a cui prendere parte, il volo che è stato un incubo. Cosa è successo durante il weekend del GP delle Americhe a Maverick Vinales

Maverick Vinales pilota Aprilia (Foto Getty Images)

Un messaggio che racchiude i sentimenti di un ragazzo che prima di essere un professionista di moto è un uomo, colpito nel profondo e che richiede tempo per risalire a galla. “Non corro questo weekend” sono le quattro parole che Maverick Vinales ha inviato a Massimo Rivola, CEO di Aprilia Racing, una volta arrivato a Houston dove l’idea di prendere comunque parte al GP delle Americhe dopo la morte di suo cugino Dean è svanita.

La decisione di non prendere parte alla gara è arrivata dopo che il volo per gli Stati Uniti era stato un mezzo incubo. Il volo che ha accompagnato il pilota spagnolo a Houston per prendere parte al GP di Austin è stato tremendo: il viaggio in aereo è stato caratterizzato da maltempo, vuoti d’aria e l’ipotesi di un atterraggio di emergenza. Condizioni che sicuramente non hanno aiutato Maverick, distrutto dopo la tragedia che ha visto coinvolto suo cugino, Dean Vinales, nella Gara 1 della Supersport 300 a Jerez.

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La decisione

Vinales era molto legato a suo cugino, come testimoniano le foto e le stories apparse su Instagram, la prematura scomparsa del giovane ha lasciato un vuoto difficile da colmare. Ci ha pensato per una notte, poi all’alba ha scritto quel messaggio a Rivola ed è salito sul primo aereo per tornare a casa, lasciando che l’uomo avesse la meglio sul professionista, che la famiglia prendesse il sopravvento sulla moto.

A spiegare come è andata ci pensa il CEO dell’Aprilia: “Me lo aspettavo un po’ – ha detto Rivola alla Gazzetta dello Sport – ne avevamo parlato nei giorni scorsi, era indeciso, ci ha provato ma non ci è riuscito“. La risposta di Rivola non si è fatta attendere e al pilota ha scritto: “Non ti obbligherò mai, decidi con il cuore“.

Rivola: “In Aprilia siamo una famiglia”

In Aprilia siamo una famiglia, anche questa volta ce lo siamo dimostrati. Se avesse deciso di correre, mi sarebbe piaciuto guardarlo negli occhi prima di uscire in pista. Ora ha solo bisogno di un po’ di pace, stare con gli affetti e la piccola Nina può aiutarlo. Da qui a Misano avrà tempo per ripartire e tornare più forte di prima“.

Vinales nei giorni scorsi ha pubblicato una foto con la didascalia seguente che fa capire come la scuderia sia una grande famiglia: “Grazie Aprilia per aver capito la mia situazione e per la gentilezza con cui è stata accettata. Avrei voluto correre per il mio piccolo cugino, ma in questo momento le emozioni sono troppo profonde, è difficile restare distante e concentrato. Grazie a tutti“.

Massimo Rivola, CEO di Aprilia Racing (Foto Getty Images)
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