Calvario Morbidelli ad Austin: “La mia gara più dura, non riuscivo a girare”

Morbidelli: “Non avevo più forza nella gamba, non riuscivo più a frenare e a curvare”

Morbidelli in conferenza (Foto Getty Images)

Continua il percorso di recupero di Franco Morbidelli. Dopo le qualifiche il pilota Yamaha era positivo, aveva gestito bene il fisico e anche il feeling con la moto era in miglioramento. La gara di ieri è stata più difficile sotto ogni aspetto e il Morbido punta già a Misano 2 per capire se ci sono dei miglioramenti o se sta forzando troppo i tempi di recupero.

Sfortunatamente sono riuscito a fare 7-8 giri e poi ho dovuto calare il mio ritmo di molto”, racconta il pilota romano, “altrimenti non sarebbe stato possibile per me terminare la gara con quel ritmo. Non avevo più forza nella gamba, non riuscivo più a fare nel modo corretto le curve e le frenate a sinistra, facevo i cambi di direzione solo con le braccia e senza l’uso delle gambe, sulle buche le cose si facevano molto difficili”.

La corsa si è dunque rivelata fisicamente un inferno per il Morbido: “È stata una delle gare più difficili dell’anno per tutti, ma sicuramente per me è stata la gara più difficile della mia vita per via delle condizioni fisiche in cui mi sto trovando adesso. È stata una grande sfida, ma nel complesso è stato un weekend positivo, abbiamo migliorato la velocità, il feeling con la moto, sono riuscito a fare passi avanti, nelle libere abbiamo visto che mi sono trovato più avanti rispetto a Misano ed è positivo. Adesso abbiamo due settimane per recuperare e lavorare ancora. Sono curioso di andare di nuovo a Misano e di vedere dei progressi, spero di vederli perché sia nei test di Misano sia qui abbiamo lavorato bene, penso e spero di vedere dei miglioramenti“.

LEGGI ANCHE —> MotoGP Austin, gara: Marquez risorge, Quartararo ipoteca il Mondiale

Morbidelli: “Pista esigente a livello fisco”

Franco sta decisamente forzando i tempi di recupero e ne risente quando la pista ha tante curve a sinistra. L’italiano, però, sembra poter gestire il dolore: “Questo è un infortunio che richiede sei mesi per guarire, stiamo sicuramente forzando i tempi, adesso siamo a tre mesi circa dall’operazione. Dobbiamo naturalmente stare attenti ma le cose stanno andando bene. Sento dolore ma è una cosa gestibile anche con gli antidolorifici. Qui ho dovuto rallentare ma posso gestirmi e fare un po’ di giri nelle prove. A Misano, che è una pista che ha più curve a destra, sono riuscito a fare tutta la gara con un passo buono e in base alle possibilità che avevo in quel momento”.

Ad Austin, in particolare, è stata tutta un’altra storia: “Qui non è andata allo stesso modo perché la pista è esigente a livello fisco, ha tante curve a sinistra. Penso tuttavia che ho tutto quello che stiamo facendo ora e il lavoro che sto facendo con il team sia importante per il prossimo anno, sicuramente, anche se non sto pensando al prossimo anno ora, sto pensando gara per gara, sono pienamente coinvolto, voglio migliorare, fare le gare e migliorare il feeling. La mia condizione non è ideale, ma è importante in vista del prossimo anno“.

LEGGI ANCHE —> Grinta Morbidelli: “Voglio bruciare le tappe in Yamaha ufficiale”

“Moto3? Devono darsi una regolata”

La notizia del giorno nel Motomondiale, però, è quanto accaduto nella gara di Moto3. A tre giri dal termine, Deniz Oncu ha superato Alcoba e gli ha tagliato la strada, sfiorando la ruota anteriore della sua moto e sbilanciandolo fino a farlo finire per terra. Acosta e Migno, che accorrevano alle sue spalle, se lo sono trovati in traiettoria e sono stati catapultati.

Il pilota della Yamaha dice la sua: “Ho avuto tanta paura per i ragazzi coinvolti nell’incidente, ho avuto paura per Mig che è un mio amico. Devono darsi una regolata, devono fare qualcosa, come ha detto Andrea devono assolutamente darsi una regolata“.

Morbidelli continua: “Sicuramente è una scelta discutibile, probabilmente si sono fidati troppo di questi ragazzi e non so se dipende dalla generazione, dalla categoria, dalla moto che guidano, ma il risultato è che le gare sono molto pericolose e lo sono già quando sono lunghe cento chilometri. Se le si accorciano a venticinque le rendi delle gare sprint e il pericolo impenna. È stata una scelta discutibile“.

Morbidelli in azione durante il GP delle Americhe (Foto Yamaha)
Impostazioni privacy