Pedrosa, i 36 anni del campione spagnolo: lo vedremo ancora in pista?

Compie oggi gli anni Dani Pedrosa, uno dei grandi campioni degli anni 2000 nel Motomondiale. E chissà se, dopo la Stiria, lo rivedremo in pista

Dani Pedrosa ai tempi della Honda (Foto di Mirco Lazzari gp/Getty Images)
Dani Pedrosa ai tempi della Honda (Foto di Mirco Lazzari gp/Getty Images)

Un campione che sa ancora emozionare a 36 anni. Un’età che, a vedere Valentino Rossi, lo fa sembrare ancora un ragazzino, a dire il vero. Ma Dani Pedrosa, che oggi compie gli anni, lo sembra per davvero un ragazzino.

Pedrosa, quel ritorno emozionante in Stiria

Corpo minuto, faccia da bravo ragazzo, solo qualche capello bianco a tradire la sua età. Ma Pedrosa, col suo rientro in estate in Stiria come wild card per KTM, ha fatto emozionare migliaia di tifosi. Già, perché uno come lui in MotoGP ha sempre saputo essere protagonista.

A parlare per lo spagnolo sono i numeri: 54 vittorie nel Motomondiale (in tutte le classi) come Mick Doohan al settimo posto di tutti i tempi, 31 volte primo in MotoGP, come Lawson, all’ottavo posto all time, oltre a 31 pole in top class e 112 podi. Per non parlare del fatto che ha vinto almeno una gara in ciascuna delle sue prime 12 stagioni nella top-class (2006-2017), come il grande Giacomo Agostini.

Rivederlo in pista in Austria ha come di colpo fatto tornare tutti indietro nel tempo, quando Pedrosa battagliava con i migliori per la vittoria. Una spruzzata di passato in mezzo a un mare di giovani. Ha fatto anche correre dei brividi, con quella caduta in pista e la sua moto centrata da quella di Savadori, poi andata subito in fiamme. Quasi un segnale, come a dire “Una volta e basta”. E infatti, da qui a fine stagione, lo spagnolo l osi vedrà solo nei test e nulla più.

La sfortuna lo ha reso ancor più amato

Nell’epoca pre-Marquez, Pedrosa è stato uno degli antagonisti più convincenti dei vari Rossi, Lorenzo e Stoner, con i quali ha idealmente formato il gruppo dei Fantastici Quattro, appellativo unanimemente riconosciuto a quei quattro piloti che hanno così condizionato la storia della MotoGP degli anni 2000.

Ma ci sono anche altri dati che fanno impressione di Pedrosa: è stato tre volte secondo e tre volte terzo nel Mondiale MotoGP. Nella sua carriera nella classe regina, tre dei suoi compagni di squadra (Hayden, Stoner, Marquez) hanno vinto un totale di sette titoli con lui come compagno di squadra. Lui invece è rimasto a bocca asciutta. E poi non si contano, purtroppo, gli infortuni che ne hanno influenzato la carriera. Insomma un campione davvero sfortunato.

Ed è forse la sua storia, tutti i suoi trascorsi, che lo hanno reso ancor più simpatico al pubblico, oltre alle sue doti indiscusse di pilota. Questo ha reso il suo rientro in Stiria ancor più emozionante. Chissà che non possa tornare, ancora come wild card, in qualche occasione. Anche perché se la KTM nelle ultime due stagioni è cresciuta così tanto è merito proprio di Pedrosa, che ha sposato subito il progetto e ha reso una moto acerba un vero gioiello, seppur ancora da sgrezzare del tutto.

Dani Pedrosa in Stiria come wild card per KTM (Foto di Mirco Lazzari gp/Getty Images)
Dani Pedrosa in Stiria come wild card per KTM (Foto di Mirco Lazzari gp/Getty Images)

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