L’accusa di Melandri dopo la tragedia di Vinales: “Campionati pericolosi”

L’incidente mortale di Dean Berta Vinales ha acceso la polemica sulla sicurezza nelle categorie motociclistiche: il parere di Melandri

Marco Melandri
Marco Melandri (Foto Mirco Lazzari gp/Getty Images)

L’incidente costato la vita allo sfortunato Dean Berta Vinales, a soli quindici anni, durante la gara di Supersport 300 di questo fine settimana a Jerez de la Frontera, ha comprensibilmente riacceso la polemica sulla sicurezza nelle gare motociclistiche.

Ad arricchire questo dibattito è arrivato anche l’intervento di Marco Melandri, già campione del mondo della classe 250 e vicecampione in MotoGP e in Superbike. Che ha puntato il dito contro il florilegio di categorie inferiori dedicate ai ragazzini, dove spesso si creano quasi inevitabilmente situazioni di pericolo.

Melandri mette in guardia dai rischi per i giovani

“Sicuramente c’è stata sfortuna, si tratta di incidenti con un pilota rimasto in mezzo alla pista, dove non puoi fare niente”, ha messo in chiaro ai microfoni del sito specializzato Corsedimoto. “È certo la situazione più sfortunata che possa capitare. Il problema però, secondo me, sono tutti questi campionati con le moto che vanno piano e per forza di cose stanno tutti molto vicini. L’effetto scia diventa così il più importante, fondamentale, e nessuno fa la differenza. Quando hai tanti piloti vicini, la legge dei grandi numeri ti dice che può succedere qualcosa. Anche perché con queste moto tecnicamente non impari nulla, né strategia né altro”.

Oltre ad esporre i giovani aspiranti piloti a rischi spesso inaccettabili, queste serie non si rivelano dunque nemmeno particolarmente formative sotto il profilo sportivo.

“Non vorrei dire ‘banzai’, ma è solo chi si lancia di più alla disperata”, prosegue Macio. “Da quelle classi lì ne vedi uscire pochi che diventano poi campioni, soprattutto dalla 300. In Moto3 ci sono invece moto già più tecniche, più impegnative, e lì è stata solo sfortuna. Certo, i giovani magari hanno meno paura e si buttano di più. Per non parlare della conformazione dei circuiti: tutto il cemento, l’asfalto fuori dalla pista non ti dà più la paura di rischiare e lo fai. Se tu invece hai l’erba fuori dalla pista stai molto più attento”.

Dean Berta Vinales
Dean Berta Vinales (Foto Dorna)

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