Superbike, Ducati ha piena fiducia in Rinaldi: “Diffuse delle fake news”

Foti, team manager Aruba Racing Ducati in Superbike, ha ribadito di credere molto in Rinaldi e che la sua conferma non è stata mai messa in discussione.

Serafino Foti
Serafino Foti (foto WorldSBK)

Il team Aruba Racing Ducati ha ufficializzato già la propria line-up per il Mondiale Superbike 2022. Confermato Michael Ruben Rinaldi, mentre la new entry sarà il ritorno di Alvaro Bautista dopo due anni in Honda.

La casa di Borgo Panigale ha avuto pochi dubbi. Voleva dare un’altra chance al pilota italiano e intendeva sostituire Scott Redding. La tentazione di riprendere Bautista ha vinto rispetto all’alternativa di ingaggiare Danilo Petrucci, con il quale ci sono stati alcuni contatti che non sono sfociati in un accordo. La coppia 2022 è definita, però adesso la concentrazione è sul campionato SBK in corso.

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Ducati SBK, Serafino Foti su Rinaldi e Bautista

Serafino Foti, team manager Aruba Racing Ducati, in un’intervista concessa al sito ufficiale WorldSBK ha confermato che non c’è mai stato alcun dubbio sulla conferma di Rinaldi: «Crediamo fortemente in lui, merita un altro anno. Ho letto alcuni articoli nelle ultime settimane e sono rimasto sorpreso, perché per noi la sua conferma era qualcosa di chiaro. Ho letto alcune fake news».

Foti conferma anche che Petrucci è stato preso in considerazione, però non come sostituto di Rinaldi: «Danilo è stata un’opzione, ma alternativa a Scott e Alvaro. Michael non è mai stato in discussione».

Infine il dirigente sportivo ducatista si è espresso sulla separazione con Redding, pilota verso il quale nutre stima e rispetto: «Non era facile trovare il giusto compromesso per continuare assieme. Per questo abbiamo fatto una scelta diversa e Scott ha deciso di prendere un’altra strada. Comunque noi lo apprezziamo, crediamo nel suo potenziale e rispettiamo il suo impegno. In questo momento la cosa importante è divertici insieme nell’ultima parte della stagione».

Scott Redding Michael Ruben Rinaldi
Scott Redding e Michael Ruben Rinaldi (Getty Images)
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