Il Gran Premio di Spa ha offerto uno spettacolo di F1 indigno. Tante le belle parole per i tifosi a fine gara, ma nessuno parla di soldi.
Tutti ad indignarsi, tutti a gridare allo scandalo, ma i soldi chi li mette? Bisogna essere onesti, lo scempio di ieri è stato ancora una volta dettato dal dio denaro. Quei pochi km in parata dietro la Safety Car sono bastati agli organizzatori ad evitare di dover per forza di cose rimborsare i tanti tifosi assiepati sugli spalti a prendersi pioggia, fango e vento per ore.
C’è chi rimpiange i bei tempi andati, dove si correva tranquillamente sotto il temporale. Certo queste vetture non sono più quelle di 10-15 anni fa e soprattutto oggi, in termini di sicurezza, si è capito forse che la vita vale di più di uno spettacolo, per quanto bello e affascinante possa essere. Sia chiaro, la nostra posizione è dalla parte dei piloti. Giusto non correre, non ne valeva la pena, ma si poteva e si doveva fare qualcosa di diverso.
F1: si poteva fare qualcosa di diverso a Spa?
Ad esempio si poteva provare a spostare sin da subito la gara al giorno dopo, cosa che avviene spesso in America, ma non è possibile fare in F1. La frittata però ormai è fatta ed è inutile rimuginare su quanto accaduto se non per migliorare in vista del futuro. Una cosa è certa però: gli unici danneggiati da tutta questa triste storia sono i tifosi che hanno speso centinaia di euro per prendersi un raffreddore.
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Oggi i piloti e alcuni addetti ai lavori hanno dedicato un pensiero ai fan. Tutte belle parole per carità, ma i soldi chi li mette? Non bisogna essere ipocriti: i driver guadagnano tutti, chi più, chi meno, milioni e milioni di euro, quindi oltre che aprire il cuore, magari, potrebbero anche aprire il portafogli. Non che tocchi a loro per carità. Sono ben altre le persone che hanno intascato il denaro dei fan. Sarebbe stato però sicuramente un bel gesto da parte dei piloti e anche dei team, fare una sorta di “colletta” per provare a rimborsare i tifosi presenti ieri a Spa.