Yamaha, ancora in alto mare il casting per il sostituto di Valentino Rossi

Una girandola di nomi intorno all’ex team Petronas per sostituire Valentino Rossi (e Morbidelli) nel 2022: ma chi sarà scelto davvero?

Valentino Rossi saluta il pubblico al termine del Gran Premio d'Austria di MotoGP 2021 al Red Bull Ring
Valentino Rossi saluta il pubblico al termine del Gran Premio d’Austria di MotoGP 2021 al Red Bull Ring (Foto Joerg Mitter / Red Bull)

Di nomi ne sono circolati tanti, forse anche troppi. Eppure la giostra dei candidati per sostituire Valentino Rossi nella prossima stagione fatica ad assestarsi su un solo prescelto. Anzi, su due: visto che, parallelamente al Dottore, il team satellite Yamaha nel 2022 dovrà rimpiazzare anche Franco Morbidelli, ormai destinato alla scuderia ufficiale.

Una bella gatta da pelare per la formazione malese, che non sembra trovare ancora un’opzione che convinca fino in fondo. A maggior ragione con la perdita dello sponsor principale Petronas, che riduce all’osso il budget in cassa per i propri portacolori. La politica della squadra di Sepang è di puntare su giovani emergenti. Solo che le prime scelte, Raul Fernandez e Marco Bezzecchi, sono già stati blindati, rispettivamente dalla Ktm e dalla VR46. Già in casa si ritrovano Xavi Vierge e Jake Dixon, i quali attualmente difendono i colori del team in Moto2, che l’anno prossimo sarà eliminato.

Il favorito è un giovanissimo della Moto3!

Eppure non paiono nomi di primo piano, anche se lo stesso Dixon è stato proposto come supplente di Morbidelli già nella prossima gara di Silverstone, se Vinales dovesse essere licenziato dalla Yamaha e il collaudatore Crutchlow riconfermato al suo posto nella squadra in blu. Il favorito, a questo punto, è incredibilmente diventato Darryn Binder, pilota non di Moto2 ma di Moto3, dove peraltro giace in una mediocre sesta posizione. Era dai tempi di Jack Miller che non si vedeva un pilota passare direttamente dall’ultima alla prima delle classi del Motomondiale. Per prepararlo al doppio salto mortale di categoria, la Casa dei Diapason ha organizzato per lui oggi un test con una R1 da Superbike a Brno.

Già, la Superbike. Anche il Mondiale delle derivate di serie può essere terreno di caccia per l’ex team Petronas. Si parla di Garrett Gerloff, già sostituto di Morbidelli quest’anno ad Assen, che piacerebbe anche alla Dorna per il suo passaporto americano, ma nel frattempo ha firmato con la Yamaha per rimanere in Sbk. Sfumata, invece, l’ipotesi affascinante di portare in MotoGP il cannibale Jonathan Rea: “Sarebbe illogico per lui lasciare il marchio che lo ha ricoperto di attenzioni per molti anni”, taglia corto il team principal di Iwata, Lin Jarvis, ai microfoni della rivista specializzata svizzera Speedweek.

L’ipotesi (improbabile) di Andrea Dovizioso

L’ultimo nome che si fa è quello di Andrea Dovizioso: questa potrebbe essere la sua ultima chance per tornare nella categoria regina, ma non essendo ormai lui più un giovane la sua candidatura sembra la meno probabile. “Dobbiamo decidere insieme al team quale sarà la miglior coppia di piloti”, prosegue Jarvis. “Onestamente, questo problema ci ha impegnato per settimane e abbiamo discusso molto quali siano le opzioni migliori. Potrebbero essere piloti di MotoGP, di Moto2 o della Superbike“.

Il tempo, comunque, stringe: “Probabilmente penderemo la nostra decisione dopo il Gran Premio di Gran Bretagna di fine agosto”. Presto il mistero che agita il mercato piloti sarà dunque svelato.

Darryn Binder, attualmente pilota della Petronas in Moto3
Darryn Binder, attualmente pilota della Petronas in Moto3 (Foto Mirco Lazzari gp/Getty Images)

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