Il 13 agosto del ’43 nasceva Walter Villa, “il reverendo de mutor”

Era chiamato il “il reverendo de mutor”, per il suo carattere pacifico e bonario. Villa fu quattro volte Campione del Mondo

Walter Villa (foto Twitter)

Era il 13 agosto del 1943 quando nacque Walter Villa, uno dei piloti più di successo della storia del motociclismo, con ben quattro titoli mondiali iridati ottenuti negli anni Settanta, oltre a nove campionati italiani.

Un campione nato

Penultimo di cinque fratelli, Villa iniziò ancora giovanissimo a lavorare sulle moto nell’officina di Albinelli, allora concessionario della MV Agusta per Modena. Il debutto sulle due ruote arrivò nel 1962 all’Aerautodromo di Modena con la Moto Morini 175 “Settebello” classificandosi al quinto posto. I primi successi arrivarono però nel 1963 con la Ducati.

Diversi i titoli nazionali, prima del debutto nel 1967 nel Motomondiale con la Montesa nella classe 125, senza tuttavia ottenere grandi risultati. I primi anni di carriera lo vedono poco impegnato del Motomondiale con qualche soddisfazione. Nel 1973 inizia a fare sul serio nella 250 con la Yamaha. Il 20 maggio 1973 a Monza fu coinvolto nel terribile incidente che tolse la vita a Renzo Pasolini e Jarno Saarinen. Villa però se la cavò con un forte trauma cranico che cancellò ogni ricordo di quanto avvenuto dalla sua mente.

I successi Mondiali di Villa

Nel 1974 passò alla Harley-Davidson e cominciarono a fioccare le vittorie in 250. E così arrivò il primo titolo. Un’annata dominata con quattro vittorie tra Imola, Olanda, Finlandia e Repubblica Ceca, con il bis che arrivò subito l’anno successivo con cinque successi (Spagna, Germania, Imola, Olanda e Svezia) e un terzo posto in Belgio.

Il tris di Villa nel 1976, con ben 7 trionfi (Francia, Mugello, Olanda, Belgio, Finlandia, Repubblica Ceca e Germania), che fu in realtà accompagnato nello stesso anno dal Mondiale in 350. Il 1980 fu l’ultimo anno in cui riuscì ad ottenere punti nei campionati mondiali delle classi 250 e 350, mentre delle gare corse nella classe regina nel 1981 non portarono a casa nessun punto. E arrivò il ritiro.

Il campione modenese di Castelnuovo Rangone era soprannominato “reverendo”, sia perché degno di reverenza, sia per il suo aspetto bonario, per il suo modo di porsi e nell’affrontare e risolvere le controversie che nel paddock non mancavano mai. Villa lasciò il segno, in tutti i sensi, nel mondo del motociclismo.

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