“Caro Valentino Rossi, ti scrivo”: la lettera commovente del suo telemetrista

Matteo Flamigni, lo storico telemetrista di Valentino Rossi, scrive una lettera col cuore al suo pilota che lascerà la MotoGP

Matteo Flamigni e Valentino Rossi
Matteo Flamigni e Valentino Rossi (Foto Mirco Lazzari gp/Getty Images)

All’anagrafe fa Matteo Flamigni, ma per tutti, ormai da oltre quindici anni, è semplicemente il telemetrista di Valentino Rossi. O meglio, lo sarà fino alla fine di questa stagione, quando il Dottore lascerà la MotoGP e quindi terminerà anche la lunga collaborazione con i suoi uomini più fedeli. Lui compreso.

E allora è inevitabile che la chiusura di un capitolo così duraturo e importante della sua carriera sia segnata per Flamigni da un flusso fortissimo di emozioni. Che ha raccolto in una lettera aperta, un fiume in piena di parole toccanti e commoventi, che ha poi pubblicato sulle sue storie di Instagram, scritte a caldo subito dopo l’annuncio dell’addio del fenomeno di Tavullia al Motomondiale.

Quell’incontro di Flamigni con Valentino Rossi

“È da ieri pomeriggio che continuo a pensare alla conferenza stampa dove hai comunicato al mondo la tua decisione di ritirarti dalle corse motociclistiche”, confessa Flamigni. “Non posso fare a meno di pensarci perché questo significa che dal prossimo anno comincerà per entrambi un nuovo capitolo della nostra vita. Tu non correrai più in moto e io non sarò più il telemetrista di Valentino. Sono seduto sul sedile posteriore della macchina che mi sta riportando in hotel dopo un venerdì di prove libere in Austria e guardo il paesaggio scorrere velocemente davanti ai miei occhi. Veloce come i 18 anni che abbiamo trascorso insieme nei circuiti di tutto il mondo. La mente vaga”.

E ritorna agli inizi della loro collaborazione, quando Matteo seppe che colui che fino a quel momento era stato un suo avversario sarebbe diventato il suo pilota, con il passaggio alla Yamaha. “Era un pomeriggio di ottobre del 2003 a Phillip Island, in Australia“, racconta. “Faceva davvero molto freddo. Era già buio quando mi confermarono che le voci che si sentivano in giro erano vere e che l’anno successivo avresti corso per la Yamaha. E quando mi dissero che io sarei stato il tuo telemetrista l’emozione fu talmente grande che la sensazione del freddo pungente fu sostituita da una incontenibile emozione. Mi venne la pelle d’oca e non certo per la bassa temperatura… Telefonai subito a casa per dirlo a mia moglie svegliandola nel bel mezzo della notte perché avevo dimenticato le 9 ore di fuso orario. Io quella notte non chiusi occhio pensando a come sarebbe stato lavorare con te, il campione in carica. Non ti nascondo che ero un po’ impaurito”.

Una collaborazione che ha segnato un’era

Ma la paura di confrontarsi con l’uomo che stava segnando un’epoca delle due ruote si è prontamente dissolta, non appena il tecnico ha incontrato il numero 46: “Quando ci incontrammo e parlammo per la prima volta riuscisti a far cadere tutte le mie insicurezze e a darmi un’ulteriore sferzata di entusiasmo. Eravamo nel parcheggio del circuito di Sepang. Ci scambiammo un paio di battute, poi mi salutasti con un gran sorriso dicendomi: ‘Matte, ci vediamo presto, e vedrai che ci divertiremo’. Avevi ragione, come ne hai avuta in tante altre difficili scelte che hanno contraddistinto la tua vittoriosa carriera. La nostra avventura è cominciata così”.

È cominciata subito con un trionfo e da allora è proseguita con tanti altri successi: “La vittoria nella gara di esordio a Welkom nel 2004 è stata un sogno, ma la vittoria del primo Mondiale, a Phillip Island, è stata davvero uno spettacolo. Ogni tanto a casa mi ricapita tra le mani la foto di quel giorno in cui io e te ci abbracciamo felici come non mai. Poi di Mondiali ne sono arrivati altri tre: quello del 2005 dove abbiamo vinto ben undici gare, quello del 2008, caratterizzato dal passaggio alle gomme Bridgestone, e quello del 2009″.

L’ultimo abbraccio tra pilota e tecnico

Grandi soddisfazioni frutto delle straordinarie doti del nove volte iridato: “L’arma vincente non è stato solo il tuo enorme talento ma è stata soprattutto la tua continua voglia di imparare, quella capacità di metterti sempre in gioco cercando di migliorare te stesso e il pacchetto a disposizione. È proprio questa la tua arma segreta: una passione sconfinata per le due ruote che ti porta a fare qualunque sacrificio pur di ottenere i risultati voluti. Sai essere un vero leader, capace di valorizzare le persone che lavorano con te, che non perde mai occasione di ringraziare il team pubblicamente, dentro e fuori dalle piste. Mi sento parte di qualcosa di unico e irripetibile, tale è l’atmosfera che si è creata attorno al nostro gruppo. La tua unicità si percepisce anche nel modo in cui segui a aiuti i giovani talenti dell’Academy. Mi piace l’idea di te che trasmetti ai giovani tutto ciò che sai per aiutarli ad emergere in questo difficilissimo sport”.

In chiusura il saluto e il ringraziamento di Flamigni: “Non mi sono mai sentito così orgoglioso come oggi. È stato un onore ed un privilegio essere al tuo fianco nella tua lunga e meravigliosa carriera! Grazie Vale!”.

Matteo Flamigni
Matteo Flamigni (Foto Mirco Lazzari gp/Getty Images)

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