Martin fenomeno in Stiria. Bagnaia-Miller, che disastro: analisi della gara

Pole e vittoria per Martin, che ora fa paura a tutti. Mentre le Ducati ufficiali si sciolgono (ancora una volta volta) al sole. Sempre concreto Quartararo

Jorge Martin in Stiria (Photo by Mirco Lazzari gp/Getty Images)

Che fosse uno da tenere d’occhio lo si sapeva. Ma così proprio no. Jorge Martin è tornato in grande stile dopo la sosta, da dominatore assoluto in Stiria. Ed è davvero un bel segnale per il futuro, suo e della MotoGP.

Martin, gara perfetta

Lo spagnolo aveva già impressionato nei test, quando era risultato di gran lunga il migliore dei rookie. E Dall’Igna era rimasto estasiato davanti a Martin, che gli descriveva una Desmosedici facile da guidare e da portare al limite. Al secondo appuntamento già la pole e il podio, poi un brutto ko che ne ha bloccato quella che sembrava già una crescita esponenziale.

La sosta è servita per tornare al 100% e per ricaricarsi a molla, per tornare a quei livelli che avevano destato stupore in tutti gli addetti ai lavori. Con la pole e la vittoria ha chiuso da dominatore e, c’è da scommetterci, che per questa seconda parte di stagione potrà ripetersi. Ma dal prossimo anno occhio che potrebbe essere una brutta bestia per tutti.

Mir ritrovato, Quartararo concreto

Bello rivedere lì davanti anche Joan Mir, che dopo una metà 2021 in sofferenza, con una Suzuki non al top, si è ritrovato addirittura andando a lottare per la vittoria. Segno che le migliorie portate sulla moto giapponese hanno funzionato. Ora però servirà mantenersi a questi livelli. Certo è che forse per il Mondiale è troppo tardi, ma almeno abbiamo ritrovato un Mir a grandi livelli.

Sempre a grandi livelli invece Fabio Quartararo. La Yamaha soffre in Stiria ma lui sembra quasi non accorgersene. Lui guida sopra i problemi della M1 e lo fa alla grande. Ottenendo anche un podio e allungando in classifica. Adesso ha una tranquillità impressionante il francesino, che deve solo stare attento a non abbassare troppo la guardia.

Chi l’ha abbassata troppo è la Ducati ufficiale, con Pecco Bagnaia in top ten ma mai capace di lottare per la vittoria, almeno alla seconda partenza, e un Jack Miller di nuovo a zero punti, colpa di una caduta evitabile mentre cercava di tenere il ritmo di Quartararo. Le due rosse sembrano quasi fuori definitivamente dal discorso Mondiale. Mentre lo mantiene vivo Johann Zarco, nonostante un finale in sofferenza e un sesto posto a limitare i danni.

Marquez sull’autoscontro, Rossi di rimonta

Male anche Marc Marquez. E non solo per l’anonimo ottavo posto rimediato davanti al fratello, ma anche per una condotta di gara tutt’altro che irreprensibile. In due start ha centrato alla prima curva l’incolpevole Aleix Espargaro, rovinandogli la gara. Un’entrata disperata difficile da comprendere al via, ma forse è anche il segno di uno spagnolo che non sa ancora lottare con i migliori e deve portarsi troppo al limite per farlo.

Bello rivedere poi Dani Pedrosa nel gruppo, anche se per un solo gran premio. Certo però che spavento con quel rogo. Così come aver rivisto Valentino Rossi forse più libero di testa dopo la decisione di dire addio. Però la M1 del team Petronas sembra tutt’altro che una buona moto. Con buona pace del “gran capo” che reclama risultati migliori.

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Fabio Quartararo in pista nelle prove libere del Gran Premio di Stiria di MotoGP 2021 al Red Bull Ring (Foto Yamaha)
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