Ducati, le pagelle di metà 2021: Zarco il migliore. Bagnaia, manca il colpo

Dopo nove gare è tempo di voti in casa Ducati. Se il francese ha sorpreso tutti, ci si aspettava qualcosa di più dall’italiano dopo gli esordi

Jack Miller in sella alla Ducati al Sachsenring (Photo by Mirco Lazzari gp/Getty Images)

Dopo una prima parte di stagione, la Ducati può cominciare ad analizzare quanto di buono fatto finora ma anche i difetti palesati dai suoi piloti e dalla Desmosedici.

Zarco finora alfiere Ducati

Se andiamo a vedere queste prime nove gare, a emergere in casa Ducati è senz’altro Johann Zarco. Anche perché da non ufficiale è lì al secondo posto in classifica generale, l’unico a contenere la fuga di Fabio Quartararo. Un 7.5 che è lo specchio di una stagione fin qui molto positiva per il francese, che fin da subito ha fatto capire di aver creato con la sua moto un rapporto molto stretto.

Sa gestire la Desmosedici in maniera molto oculata, forzando quando deve. Solo una sbavatura a Portimao, poi ben quattro secondi posti portati a casa. Manca sì solo la vittoria, ma chissà che non arrivi nella seconda parte di stagione.

Miller e Bagnaia inseguono

Chi è costretto a inseguire sono i due piloti ufficiali. Solo nove punti li dividono in classifica, con Pecco Bagnaia avanti rispetto a Jack Miller, ma questa prima parte di 2021 ha detto cose diverse per entrambi.

L’australiano, che merita un 7, è quello che si è conquistato i titoli da prima pagina con le due vittorie di fila tra Jerez e Le Mans, anche se ha macchiato finora questa sua stagione con due ritiri. Ha faticato molto nelle prime gare a trovar e le misure della sua Ducati, poi è uscito alla grande, prima di tornare in parte a soffrire, salvando comunque la situazione proprio in quei circuiti dove la Rossa partita favorita ma ha faticato come non mai.

Il piemontese invece ha avuto un approccio più importante con la Ducati ufficiale, andando anche in testa nelle prime gare alla classifica iridata, grazie anche a tre podi in cinque gare. Poi qualcosa dal Mugello sembra essersi rotto nel bel giocattolo che avevamo ammirato. Nel giro secco Bagnaia c’è, ma troppo alti e bassi tra qualifica e gara. E così rimanere lì in alto è difficile.

Martin il miglior rookie “rosso”

Ben tre gli esordienti quest’anno in Ducati. Per ora quello che più si è messo in evidenza è Jorge Martin, capace di un terzo posto in Qatar alla sua seconda apparizione. L’infortunio di Portimao, che gli è costato 4 gare di stop, di sicuro ha stoppato una crescita che per lo spagnolo sembrava davvero importante, ma che comunque merita la sufficienza.

La naturalezza con la quale ha trovato il feeling con la Rossa ha sorpreso anche lo stesso Dall’Igna, che da subito ha puntato sul giovane Martin. Dal rientro ancora non abbiamo visto il vero potenziale dell’iberico, che è chiamato a una seconda parte di stagione di livello per non vanificare quanto di buono già evidenziato.

Di poco sotto il 6 invece i due azzurri, Enea Bastianini e Luca Marini. Entrambi hanno trovato subito un buon feeling con il mezzo, soprattutto il primo, che in più di una occasione si è trovato a battagliare per entrare con i migliori in qualifica. C’è necessità di uno step in avanti in gara, dove spesso hanno peccato d’inesperienza. Tutti e due però fanno del lavoro certosino la loro arma in più. E c’è da scommettere che da agosto vedremo un crescendo in termini di prestazioni anche la domenica.

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Zarco in pista con la Ducati Pramac (GettyImages)
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