Vinales, alzare la voce è servito: “Domenica ero ultimo, oggi primo”

Dall’ultimo posto di domenica al Sachsenring, Maverick Vinales si è ritrovato primo nelle prove libere di Assen: “Ma sono sempre io”

Maverick Vinales
Maverick Vinales (Foto Yamaha)

Sarà solo una coincidenza. Eppure, una settimana dopo aver toccato il punto più basso della sua carriera, con l’ultimo posto al Gran Premio di Germania, e il giorno dopo aver sbattuto metaforicamente i pugni sul tavolo con la Yamaha, chiedendo più rispetto da parte del suo team, Maverick Vinales si ritrova all’improvviso davanti a tutti.

Per quanto si tratti solamente di prove libere, quella a cui Top Gun ci ha fatto assistere sul circuito di Assen è una vera e propria (momentanea) resurrezione. Lui, dal canto suo, giura che il rapporto con la squadra non c’entra. E nemmeno lo sfogo che si è concesso ieri e che forse può aver contribuito ad allentare la tensione piscologica.

La variabile vera è data dalla pista stessa: “Io sono sempre lo stesso, quando c’è aderenza, con questa moto posso andare forte”, sintetizza lo spagnolo. “In Germania non c’era e ho faticato, ho chiesto di trovarne di più ma non è stato possibile. Qui il grip c’è, infatti mi sono trovato subito bene”. E sono arrivati un 1:33.072 in mattinata e un 1:33.241 nel pomeriggio: in entrambi i casi, i migliori tempi delle due sessioni del venerdì. “Domenica scorsa ero ultimo, oggi primo: sono sempre io…”, ribadisce l’iberico.

Fabio Quartararo si nasconde

Più indietro il suo compagno di squadra e leader del Mondiale Fabio Quartararo, terzo nel turno conclusivo e quarto nella classifica combinata di giornata. “Un giorno abbastanza positivo, ma per domani dovremo fare un passo in avanti”, commenta il Diablo. “L’asfalto è pieno di buche e le moto si muovono tanto, ma l’aderenza è buona”.

Essendo solo il giorno inaugurale del fine settimana, il francese ha preferito non azzardare eccessivamente, in particolare quando ha cominciato a piovere: “Con il bagnato avevo un buon feeling, mi sentivo bene, ma bisognava stare molto attenti e non ho voluto esagerare. Oggi era più importante raccogliere informazioni sulla pista, più che spingere. Adesso mi trovo in una situazione in cui non voglio commettere errori stupidi, come cadere nelle prove libere: era giusto rimanere calmi”. Per pensare al cronometro c’è tempo.

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Fabio Quartararo
Fabio Quartararo (Foto Yamaha)
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