Vinales, chi si rivede! Marquez, quanta paura. L’analisi delle libere di Assen

Davanti in entrambe le sessioni, Vinales ora spera non solo per la qualifica ma soprattutto per la gara. Ma occhio al solito Oliveira

Maverick Vinales, primo nelle libere di Assen (Photo by Mirco Lazzari gp/Getty Images)

Ad Assen risorge, almeno per un giorno, Maverick Vinales. Lo spagnolo chiude infatti le due sessioni di prove libere davanti a tutti e spera di aver risolto, almeno in parte, i problemi che lo hanno limitato finora con la Yamaha.

Libere da dominatore per Vinales

Doveva dare una scossa alla sua stagione Vinales e l’ha data nel luogo più simbolico del Motomondiale, in quella Assen che l’ultima volta, nel 2019 lo aveva visto vincitore. Le prime uscite dell’iberico con la M1 sono state molto incoraggianti, non solo sul giro secco ma anche sul passo gara. Segno che ha ritrovato finalmente fiducia nel mezzo e soprattutto una gomma posteriore che gli permette di guidare come più gli piace.

Certo, guai a dirgli che ha copiato l’assetto di Fabio Quartararo. E fa bene ad arrabbiarsi, perché lo ha detto a chiare lettere: lui vuole seguire la sua strada, o sarà dura trovare davvero la via d’uscita alla situazione che si è venuta a creare. Certo è che questa M1 da troppe stagioni sembra troppo “ballerina”, con prestazioni altalenanti a seconda del mix ambientale che incontra. Mai un comportamento uniforme, con grandi prestazioni al venerdì che poi non si ripetono la domenica. Stavolta per Vinales speriamo non sia così.

Pol Espargaro-Oliveira le vere sorprese

Alle spalle di Vinales ecco due sorprese, Pol Espargaro e Miguel Oliveira. Il primo finalmente in grande spolvero, che ha ancora bisogno di trovare i limiti di una Honda ancora difficile da guidare ma che da quando è tornato Marc Marquez ha ripreso forse la strada giusta dello sviluppo. E tutti i piloti Honda ne stanno giovando di questo.

Il portoghese invece si conferma molto competitivo con la KTM, segno che qualcosa al box hanno trovato per farlo andare ad alti livelli come visto a sprazzi lo scorso anno. E occhio perché anche come ritmo non sembra male, con run molto interessanti.

Fabio Quartararo è lì, come sempre, sornione ma non troppo, perché la concorrenza sta aumentando e lo ha capito da un paio di gran premi a questa parte. È vero, è lui il pilota che guarda tutti dall’alto in basso ora, ma il vantaggio sugli altri non è così consistente da fargli dormire sonni tranquilli. E lui lo sa.

Marquez, botto senza conseguenze. Rossi ancora dietro

Si rivede finalmente Alex Rins, quinto con una Suzuki che in questo weekend olandese deve dare un segnale forte (così come Joan Mir, settimo). Mentre sta pagando qualcosina ancora in termini di tenuta fisica Marquez, sesto e vicino ai primi ma ancora in difficoltà a muovere come vuole la sua Honda. E il botto nella seconda sessione fa capire quanto ancora cerchi feeling con una moto ancora non sua.

Ancora nelle retrovie Valentino Rossi, fermato anche nelle seconde libere dalla pioggia, ma la sensazione è che la sua M1 per il momento non sia all’altezza della situazione. Quasi un secondo e mezzo da Vinales, è veramente troppo per chi vuole stare almeno nella top-5.

Aprilia top. Ducati, che succede?

Altro argomento di giornata riguarda le rosse di Borgo Panigale. La migliore è quella di Johann Zarco, ottavo. Distanti Jack Miller e Pecco Bagnaia, tanto che c’è da chiedersi cosa stia accadendo in casa Ducati. Troppa sofferenza nelle ultime uscite, anche sul giro secco. Come se le altre abbiano trovato le soluzioni giuste e le Desmosedici invece siano rimaste al palo.

Invece sorride un’altra parte d’Italia ed è quella targata Aprilia. Se Aleix Espargaro in top ten non è una novità, lo è Lorenzo Savadori 13°. Speriamo che proprio ad Assen abbia trovato la chiave per domare la “nera” e finalmente essere competitivo. Se lo meriterebbe davvero.

Marc Marquez in pista in Germania con la Honda (GettyImages)
Marc Marquez in pista con la Honda (Foto Getty Images)

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