Hamilton, occasione sprecata a Baku. Ruggito Vettel. L’analisi della gara

Un finale convulso dove alla fine Verstappen ed Hamilton escono sconfitti. I piloti Ferrari incappano in una gara sottotono. E Seb se la ride

Sergio Perez tallonato da Lewis Hamilton a Baku (Photo by Francois Nel/Getty Images)

Un pazzo weekend quello di Baku. Come forse serve a questa F1. Alla fine, tra Max Verstappen e Lewis Hamilton, a sorridere è stato Sergio Perez, che a sorpresa s’è portato a casa il GP d’Azerbaigian in modo rocambolesco quanto meritato però.

Verstappen-Hamilton, due zeri che fanno rumore

Doveva essere la sfida tra l’olandese e l’inglese. E così è stato, per quasi il 90% della corsa. Poi un finale incredibile dove entrambi i piloti hanno pagato un prezzo carissimo. Verstappen è finito a muro ma non per colpa sua, dopo un Gran Premio meritato, condotto da leader grazie anche una tattica perfetta dal muretto box Red Bull, che ha messo Perez in mezzo ai due litiganti, proteggendo il capitano in maniera impeccabile.

Almeno per lui è arrivato il giro veloce, ma la rabbia dopo il botto è il sintomo di aver buttato al vento, anche se incolpevolmente, una grande occasione in chiave iridata. E a vedere come è andata dopo lo è ancor di più. Già, perché Hamilton ha fatto quello che non si doveva fare. Gettare alle ortiche un risultato importante, servitogli su un piatto d’argento dal rivale.

L’avidità gioca brutti scherzi e ora deve solo prendersela contro se stesso. Perché adesso poteva aver riaperto il Mondiale in uno dei weekend in cui la Mercedes ha confermato, dopo tanto tempo, di avere qualche problema di troppo. Lo ha dimostrato anche Valtteri Bottas, finito nell’anonimato di metà gruppo, mai capace di un lampo d’orgoglio. Segno che la W12 qualche difetto ce l’ha eccome. E la concorrenza dovrebbe approfittarne a piene mani.

Ferrari sottotono, Vettel se la ride

Chi esce dal weekend azero con un pugno di mosche è la Ferrari. Ok che la pole sarebbe stata difficile da difendere dall’assalto di Verstappen ed Hamilton (e forse anche di Perez), però a mancare stavolta sono stati i piloti. Charles Leclerc si è dimostrato sin troppo timido nella prima ripartenza dopo il botto di Stroll, per poi peccare di nervosismo nella seconda, quando alla fine ha perso l’occasione giusta per agguantare un podio che sarebbe stato importantissimo.

Per non parlare poi di Carlos Sainz Jr., che dopo essersi giocato il jolly in qualifica è incappato nell’ennesimo lungo del weekend che lo ha costretto ad una gara in mezzo al gruppo che ha portato poco in termini di punti in chiave classifica costruttori. Vista la McLaren di questa gara, la Rossa di Maranello doveva fare molto di più. Perché certe occasioni non capitano troppo spesso.

Chi sorride invece, e di gusto, è Sebastian Vettel, a podio dopo quasi un anno (Turchia), il primo della Aston Martin in F1. Le basi a Monaco erano state gettate, qui è servita un po’ di fortuna ma soprattutto il talento del tedesco, bravo a rimanere sempre sul pezzo in ogni occasione e a sfruttare le indecisioni altrui, compresa quella dell’ex compagno Leclerc. E forse quella risata nel post gara è anche per questo.

Infine complimenti a un altro grande come Fernando Alonso, capace anche lui di tirare fuori la zampata del campione, ottenendo un sesto posto importantissimo per un’Alpine ancora nel guado.

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