Squillo Bagnaia, ma quanta concorrenza. L’analisi delle libere del Mugello

Dopo le prime due sessioni è Bagnaia il migliore. Ma Rins, le Yamaha e le KTM sono lì. E per le qualifiche si prospetta una vera battaglia

Pecco Bagnaia in pista a Le Mans (Photo by Mirco Lazzari gp/Getty Images)

Sul giro secco Pecco Bagnaia è imbattibile. E lo ha confermato anche nelle prime libere del Mugello. Suo il miglior tempo di giornata, segno che la Ducati partirà favorita anche qui, quantomeno per la lotta alla pole.

Bagnaia top, ma la concorrenza è tanta

Un martello il pilota in sella alla Desmosedici di Borgo Panigale. Sempre sull’1:47 basso e poi incisivo con la gomme morbida al posteriore quando c’è stato da tentare il tempo. Occhio però che per Bagnaia non sarà così semplice battere la concorrenza.

Dietro di lui infatti la pattuglia è molto agguerrita. E tra i primi rivali c’è Alex Rins, con una Suzuki finalmente tornata ad alti livelli. Solo 71 i millesimi che li separano, ma soprattutto lo spagnolo ha fatto vedere un ritmo molto buono in ottica gara, migliore anche di Bagnaia, anche se di un paio di decimi. C’è, anche se all’ultimo respiro, Franco Morbidelli, con una M1 “old”, verrebbe da dire, che ha fatto un miracolo a piazzarla al terzo posto, con un guizzo da campione vero. Per domenica invece c’è ancora molto da lavorare, perché mancano dei decimi importanti per restare lì davanti con i migliori.

E poi occhio alle due Yamaha ufficiali. Fabio Quartararo è a soli due decimi ma con un potenziale a livello di Bagnaia sul giro secco, mentre sul passo è praticamente “fotocopiato” a Rins. Anche in questo weekend italiano sembra essere l’uomo da battere. Non inganni Maverick Vinales, che comunque pare messo essere bene soprattutto sul passo gara.

Fanno rumore le prestazioni non al top di Joan Mir e Jack Miller. Il campione del mondo non solo ha faticato nel suo giro buono, ma in generale ha mostrato un ritmo decisamente inferiore rispetto ai migliori. Quasi sia entrato in un loop negativo inspiegabile. C’è ancora parecchio da fare nel box dell’australiano della Ducati, che non sembra aver ancora trovato il setup giusto su questo tracciato che da sempre digerisce molto poco.

Risorge la KTM, Aprilia sempre lì. Honda in difficoltà

L’aria del Mugello sembra aver fatto bene, anzi benissimo, alla KTM. Brad Binder e Miguel Oliveira sono stati molto incisivi non solo nelle prove di qualifica ma anche in ottica gran premio, con un passo molto convincente, anche se discontinuo. Molto meglio il portoghese, che ha fatto vedere qualche giro sull’1:47 basso.

La Honda si aggrappa a Takaaki Nakagami, settimo, perché per vedere i due titolari bisogna scendere abbastanza. A preoccupare sono soprattutto le condizioni di Marc Marquez, che sui saliscendi toscani sta trovando grosse difficoltà con il suo braccio destro, alle prese ancora con i postumi delle operazioni dello scorso anno. La sensazione però rimane la stessa, ossia che il campione di Cervera non stia solo combattendo contro una condizione fisica che ancora non lo rende confidente col mezzo, ma anche con una moto che ancora non è “comprensibile” dallo spagnolo e dal suo box. E i continui cambi di setting, per trovare quella chiave giusta che ancora manca, lo dimostrano.

Nono tempo nella classifica combinata per Aleix Espargaro, segno che l’Aprilia continua nella sua crescita, ma anche un campanello d’allarme. Stanno tornando da dietro in maniera prepotente anche le altre. E per questo uno come Andrea Dovizioso, col suo lavoro nei test, potrà essere fondamentale nell’indirizzare i tecnici di Noale verso la strada giusta.

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Alex Rins a Jerez de la Frontera (getty images)
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