Stop Quartararo, Vinales flop: così la Yamaha rischia un altro disastro

Il francese operato, lo spagnolo sempre alle prese con alti e bassi. Yamaha dovrebbe puntare anche su Morbidelli ma per ora non lo guarda. E sbaglia

(Photo by Mirco Lazzari gp/Getty Images)

La tappa di Jerez ha mostrato una Ducati in grande crescita. La doppietta Jack Miller-Pecco Bagnaia ha fatto capire che la Desmosedici finalmente ha fatto un salto di qualità ed è pronta a competere a questi livelli su tutte le piste, non come quanto accaduto la scorsa stagione. E le avversarie devono muoversi subito per contrastarla, a partire dalla Yamaha.

Yamaha e i problemi di Quartararo e Vinales

Tre vittorie in quattro gare. Per la casa di Iwata un inizio 2021 di tutto rispetto. Ma, incredibilmente, non basta. In testa al Mondiale c’è Pecco Bagnaia con la Ducati, con la Yamaha costretta ad inseguire. Un gran premio praticamente ha completamente cambiato le carte in gioco.

Fabio Quartararo ha portato a casa due gare, mostrando il vero potenziale della Yamaha, ma il problema fisico accusato a Jerez (con conseguente operazione) ha portato via punti importanti in chiave iridata. A Le Mans il francese potrà subito scendere in pista, ma sarà comunque un punto interrogativo la sua condizione fisica. E sarà fondamentale non perdere altro terreno, altrimenti la rincorsa sarà davvero dura.

Se poi ci mettiamo che Maverick Vinales è tornato quello di un tempo, ossia capace di grandi exploit come di grandi colpi a vuoto, la situazione in Yamaha è tutt’altro che semplice. Lo spagnolo dopo test incoraggianti e la vittoria all’esordio in Qatar sembrava davvero aver svoltato, poi il solito calo, tecnico e mentale.

Quando la M1 ha dei difetti, non riesce a “guidarci sopra”, ed è un grosso difetto. I test post-Jerez sembrano aver portato un po’ più di fiducia in Vinales, ma sarà la volta buona? La riprova sarà Le Mans, dove se vuole credere nel titolo, il pilota deve dare un segnale forte.

Morbidelli, perché una M1 factory solo nel 2022?

Nella lotta con Ducati non vanno trascurati anche i team satelliti. In Petronas, se Valentino Rossi spera quantomeno di tornare sporadicamente il lotta per il podio, dopo un inizio disastroso, Franco Morbidelli scalpita per essere della partita iridata. È lui la terza punta di diamante di Iwata, che però sembra ancora non considerarlo.

Le frasi dell’italo-brasiliano nelle ultime settimane sono sempre le stesse: difficile fare di più con una moto del 2019. E gli aggiornamenti portati a Jerez per i test non possono bastare per lottare per il Mondiale. La questione è puramente economica, con Yamaha che potrebbe accontentarlo (secondo voci di corridoio) solo nel 2022. Una situazione questa che rischia di rovinare i rapporti tra le parti, che potrebbero dividersi a fine stagione.

E sarebbe una mossa errata da parte della casa giapponese, che ha per le mani un pilota che, se messo nelle condizioni tecniche ideali, ha dalla sua la costanza di rendimento e la forza mentale per portare a casa quel titolo che manca ormai da troppo tempo. Allora perché non dare una mano decisa a Morbidelli, ora, immediatamente? Una domanda lecita, ma che difficilmente troverà risposte. Ma se Yamaha vuole tornare sul tetto del mondo, meglio giocare su più tavoli, avendo tre punte piuttosto che solo due. O il rischio è di perdere l’ennesima occasione della vita.

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Valentino Rossi sulla Petronas Yamaha al Gran Premio del Portogallo di MotoGP 2021 a Portimao
Valentino Rossi sulla Petronas Yamaha al Gran Premio del Portogallo di MotoGP 2021 a Portimao (Foto Mirco Lazzari gp/Getty Images)
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