MotoGP, Petrucci: “KTM vincente. Dovizioso? Spiace non ci sia”

Petrucci convinto della scelta di approdare in KTM dopo l’esperienza in Ducati. Vuole fare ancora anni in MotoGP, però sogna anche la Dakar.

Danilo Petrucci KTM MotoGP
Danilo Petrucci (foto Tech3 Racing)

Un avvio difficile per Danilo Petrucci con la KTM, ma un po’ di adattamento a una moto completamente nuova è normale. L’importante è migliorare e nei prossimi tre giorni di test MotoGP in Qatar ne avrà l’occasione.

Il pilota ternano ha guidato per tanti anni la Ducati Desmosedici e ci sta che non possa essere subito efficace in sella alla RC16. Il campionato parte a fine marzo e Petrux deve imparare in fretta come sfruttare il potenziale di una moto che è stata una grande rivelazione nel Mondiale 2020.

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MotoGP, Petrucci su KTM e non solo

Petrucci in un’intervista concessa a Motorsport.com ha così parlato del passaggio da Ducati a KTM: «È stato un cambio voluto, ci voleva. Non ho ancora ben definito le aspettative per il 2021. Mi attendo che sarà dura, visto che cambio moto dopo tanti anni e cambio anche l’ambiente di lavoro. Comunque voglio fare bene ed essere felice a fine stagione».

Il pilota umbro, pur non sbilanciandosi sui risultati che potrà conquistare, è molto fiducioso sul livello della nuova RC16: «Certamente questa è una moto competitiva e che può vincere, avendo vinto l’ultima gara del 2020 con Oliveira e altre due prima».

Petrucci spiega perché il campionato MotoGP 2020 sia stato povero di soddisfazioni, tolta la vittoria di Le Mans: «Ci siamo trovati in contropiede sul funzionamento della gomma posteriore, il carattere della moto cambiava. Abbiamo lavorato tanto, però poi c’è stata la pandemia e a inizio campionato avevamo pochi dati. Ho faticato in frenata, che prima era il mio forte. Mi trovato sempre con l’anteriore in sofferenza e scarsa confidenza in ingresso curva».

L’attuale rider KTM racconta che l’addio alla Ducati era qualcosa che si aspettava e non è rimasto sorpreso nell’essere ‘scaricato’ a inizio 2020: «Già a fine 2019 sapevo che sarebbe servito un miracolo, tipo due-tre vittorie a inizio campionato, per restare lì. Il problema è che il Mondiale non è cominciato… Comunque le difficoltà del 2020 sono legate all’aspetto tecnico, non mentale. Con Ducati mi sono lasciato bene. Dall’Igna liberandomi in anticipo mi ha permesso di firmare per un’altra casa, è andata bene».

Successivamente Petrux ha parlato del rapporto con Andrea Dovizioso, inizialmente amici e poi al centro di alcune tensioni che hanno deteriorato la loro amicizia: «Dopo il Mugello 2019 la situazione era cambiata, lui ha pensato che il mio sorpasso fosse stato troppo cattivo. Avevamo avuto dei confronti poi. Nel 2020 entrambi avevamo più tensione, perché le cose non andavano bene. Andrea ad Aragon era ancora in lotta per il Mondiale, io venivo dalla vittoria di Le Mans. Stavamo faticando, eravamo in Q1 con Miller. Ho solo pensato di andare più forte possibile, quando siamo passati sul traguardo eravamo in Q2 ma poi Jack si è inserito e Andrea è rimasto fuori. Mi è spiaciuto per Dovi, ma non so quanto sarebbe cambiata la sua gara pur partendo più avanti. In quel momento eravamo tutti più nervosi a causa delle difficoltà. Mi è dispiaciuto anche che non abbia trovato un posto per essere in MotoGP quest’anno».

Per il post-MotoGP il pilota di Terni ha già delle idee: «Sogno la Dakar. Vorrei fare tante gare fuori strada con le moto. Intanto penso a correre più possibile in MotoGP e spero di correre sempre con KTM».

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