F1, Todt prevede modifiche al calendario e l’Australia posticipa

Il Presidente FIA Todt prevede tagli al calendario della F1. Intanto l’Australia pensa di posticipare in autunno.

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Il 2021 della F1 non sta cominciando sotto i migliori auspici. A farlo capire è lo stesso capo della Federazione Internazionale Jean Todt, sicuro che da qui alle prossime settimane arriveranno delle cancellazioni.

“Purtroppo non è ancora finita. Il virus circola ancora e molti Paesi stanno adottando nuovi lockdown. Dovremo iniziare la stagione partendo da un foglio bianco”, ha affermato a Motorsport.com.

Malgrado il piano vaccinale già avviato, la strada verso la liberazione dal Coronavirus ha tutta l’aria di essere ancora lunga, di conseguenza non sarà improbabile qualche uscita da un calendario serrato e mai come prima d’ora ricco d’appuntamenti. Forse in maniera un po’ troppo avventata e ottimistica Liberty Media ha voluto confermare 23 appuntamenti. Un’enormità in un momento come quello che stiamo vivendo.

Dopo tutto nel mondiale rally, che di solito conta tra i 13 e i 14 round, è già stato annunciato il forfait della Svezia. E pure la Formula E ha deciso di rimandare a data da destinarsi l’ePrix di Santiago del Cile inizialmente previsto per gennaio a causa della chiusura degli sbarchi dall’Inghilterra, sede principale delle scuderie.

Notizia delle ultime ore, per quanto concerne il Circus, l’Australia ha fatto sapere di non essere più disposta ad aprire la stagione il prossimo 21 marzo. Ciò fa presagire che sarà il Bahrain, salvo imprevisti, a dare il via al campionato una settimana dopo. Troppe sarebbero ancora le incertezze relative agli spostamenti e ancora troppo forte è lo shock per i fatti del 2020, quando la carovana si presentò a Melbourne e alla vigilia delle libere 1 optò per annullare il tutto e tornare a casa. A differenza di quanto vissuto lo scorso anno però, l’evento non dovrebbe essere cancellato ma solo rimandato in autunno, anche se pare sempre più probabile uno scenario prettamente europeo come quello da cui siamo reduci.

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Chiara Rainis

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