Mir incredulo: “Non mi aspettavo di essere così competitivo”

Joan Mir ha affermato che non si sarebbe mai aspettato un tale grado di competitività all’inizio di questa stagione.

Joan Mir (Getty Images)
Joan Mir (Getty Images)

Joan Mir in questa penultima gara del campionato ha la grande occasione di laurearsi campione del mondo 2020 di MotoGP. Il rider spagnolo ha bisogno di chiudere un’altra gara a podio, a prescindere da quello che faranno i suoi sfidanti per ottenere la sua prima corona iridata nella classe regina.

Durante la conferenza stampa il pilota iberico ha così dichiarato: “Mi sento benissimo perché è un weekend speciale. Abbiamo il primo match point e abbiamo fatto un ottimo lavoro durante la stagione e questo lo conferma. Abbiamo un buon vantaggio di punti e speriamo di fare bene in questa seconda gara a Valencia. Sicuramente in tanti miglioreranno visto che si corre per la seconda volta qui e spero di migliorare anche io”.

Mir: “L’aiuto di Guintoli è enorme”

Joan Mir ha poi proseguito: “Non mi aspettavo di andare così forte, ma sono anni che la Suzuki sta facendo un grande lavoro migliorando anno dopo anno. Una moto competitiva non la costruisci in un anno, c’è bisogno di tanto lavoro. Già nei test pre-stagionali avevamo visto che era una buona moto, ma poi durante la stagione abbiamo potuto appurare il tutto”.

Il pilota spagnolo ha così concluso: “Sicuramente l’aiuto di Guintoli è enorme per noi perché è molto sensibile con la moto e riesce a capire sempre cosa c’è da fare. Il suo lavoro è sicuramente una delle ragioni per la quale la Suzuki va così forte. Non mi aspettavo questa situazione ad inizio anno, pensavo che avrei avuto problemi all’inizio e che avrei ottenuto qualche podio, ma questa costanza non me la sarei mai aspettata. Stiamo gestendo tutto bene e spero di chiudere così. Non so se la mia famiglia potrà essere qui, a me piacerebbe tantissimo. Onestamente comunque non voglio pensare a festeggiare perché non è fatta, dobbiamo pensare a chiudere questo campionato nel miglior modo possibile”.

Antonio Russo

Mir (Getty Images)
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