Honda, senza Marquez serve una rivoluzione tecnica sulla moto

In mancanza di un pilota che possa rimediare ai limiti tecnici della RC213V con la sua guida, la Honda deve risolvere i problemi al motore e alle gomme

Alex Marquez sulla Honda (Foto Gold & Goose/Red Bull)
Alex Marquez sulla Honda (Foto Gold & Goose/Red Bull)

L’infortunio di Marc Marquez ha fatto piombare la Honda in una crisi nera e davvero inaspettata. Nei primi otto Gran Premi del calendario la Casa campione del mondo non è salita sul podio nemmeno una volta: e dire che è dal 1981 che il marchio alato non trascorre un’intera stagione senza una vittoria in classe regina.

Senza il suo fuoriclasse, che con la sua guida era in grado di mascherare i problemi tecnici, sono emersi tutti i limiti della RC213V. Il principale sembra riguardare il motore, che complica l’ingresso in curva per molti piloti. La brutta notizia è che le regole previste per il post-Covid impediscono di modificare il propulsore fino al termine del 2021.

“Ovviamente se potessimo sviluppare il motore avremmo più libertà per giocare non solo con la potenza ma anche con la guidabilità”, dichiara il responsabile tecnico della Hrc, Takeo Yokoyama. “Quando hai un problema sulla moto, come noi, ma lo sviluppo del motore è congelato, è più difficile risolverlo. La realtà è che non possiamo modificare il motore, ma abbiamo ancora molti dettagli su cui poter incidere per migliorare le prestazioni”.

Honda deve adattarsi alle gomme Michelin

Eppure le difficoltà della Honda non riguardano il solo propulsore, ma anche la nuova costruzione della gomma posteriore Michelin, alla quale anche altri costruttori, Ducati in testa, stanno avendo problemi ad adattarsi. Questa problematica può essere affrontata da altri fronti: da quello telaistico a quello di bilanciamento dei pesi, da quello elettronico allo stile di guida.

“Stiamo lavorando molto sul telaio e cercando di capire come sfruttare al meglio le gomme Michelin, specialmente la posteriore, la cui costruzione è cambiata rispetto all’anno scorso”, spiega Yokoyama. “Onestamente, non credo che ne stiamo utilizzando il massimo potenziale. Dobbiamo provare molte soluzioni, molte di più di quante ce ne aspettassimo quando hanno deciso di cambiare la gomma. Forse andrà cambiato anche il modo di utilizzarla, comprese le traiettorie”.

Senza piloti di esperienza

Purtroppo per la Casa di Tokyo manca un punto di riferimento esperto che guidi lo sviluppo tecnico: in assenza di Marquez e con il doppio forfait a cui è stato costretto Cal Crutchlow per l’operazione al braccio, il migliore portacolori è Takaaki Nakagami, che attualmente non va oltre il settimo posto in classifica generale.

“Ovviamente, quando c’è un gruppo di piloti infortunati la situazione è difficile sotto ogni aspetto”, conferma l’ingegnere nipponico. “Ma abbiamo ancora degli ottimi piloti a disposizione. Alex è un debuttante ma sta crescendo e ci sta dando indicazioni ottime. Cal, anche con gli infortuni, sta provando molte soluzioni e ci sta dando anche lui buoni feedback. Taka, come tutti possono vedere, sta crescendo molto e lottando per posizioni che contano in campionato. Quindi senza Marc è più difficile, è vero, ma stiamo comunque dando il massimo e siamo sulla strada giusta”.

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Alex Marquez sulla Honda (Foto Gold & Goose/Red Bull)
Alex Marquez sulla Honda (Foto Gold & Goose/Red Bull)
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