Ferrari ritira l’appello contro Racing Point. Una mossa strategica?

Ha colpito nel corso del weekend di Monza la retromarcia della Ferrari per quanto riguarda l’affaire Racing Point. Lo avrà fatto per ingraziarsi la FIA?

Ferrari (©Getty Images)

Dopo la decisione a sorpresa dalla Renault di non proseguire nella battaglia a carte bollate contro la Racing Point, durante il fine settimana brianzolo è arrivata anche quella della Rossa. Ma se l’inversione a U della Casa della Losanga può essere motivata dal pubblicizzato accordo con la Daimler per avere qualche dritta su come ottimizzare la power unit, quella della Ferrari resta un mistero, o meglio non suona come molto convincente.

Il comunicato ufficiale di Maranello

Per chiudere la vicenda a tarallucci e vino al termine di un GP di Monza per lei catastrofico, la squadra modenese ha diffuso una nota in cui si è proclamata “soddisfatta per la tempestività con cui la FIA e la F1 hanno affrontato efficacemente un aspetto fondamentale del DNA di uno sport tanto competitivo”.

In sintesi si sarebbe accontentata del provvedimento annunciato dal Presidente della Federazione Jean Todt circa il divieto di produrre in futuro monoposto copia-incolla. Ma che cosa ha spinto il Cavallino a cambiare idea sul caso “Mercedes Rosa”? Le chiavi di lettura potrebbero essere diverse. La prima è la consapevolezza di essere ormai isolata, in secondo luogo preparare la documentazione per un appello contro la futura Aston Martin avrebbe di certo rubato energie utili invece per cercare di salvare una stagione che si sta mettendo per piuttosto male. Infine e forse sta tutto lì il nocciolo, potrebbe aver preferito mollare il colpo per non infastidire i federali, in quanto avere la FIA dalla propria parte può tornare sempre comodo, anche se in pista continua a girare una vettura platealmente identica ad un’altra e definita dagli stessi organi giudicanti in alcune sezioni illegale.

Ferrari e Racing Point (©Getty Images)

Chiara Rainis

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