Ecco perché la Ferrari 2020 è nata male. E potrebbe rovinare pure il 2021

La Ferrari SF1000 è piena di problemi, dall’aerodinamica al motore. E, con le vetture congelate per regolamento, anche la prossima stagione è a rischio

La SF1000 ai box nel Gran Premio d'Austria di F1 2020 al Red Bull Ring (Foto Ferrari)
La SF1000 ai box nel Gran Premio d’Austria di F1 2020 al Red Bull Ring (Foto Ferrari)

I tifosi della Ferrari si mettano l’anima in pace: come si è visto con brutale evidenza nel weekend del Gran Premio d’Austria, la SF1000 è nata male. Non è certo la prima monoposto rossa degli ultimi anni a patire di difetti tecnici congeniti. E, con ogni probabilità, non sarà l’ultima.

Il regolamento della Formula 1 deciso ai tempi della quarantena per arginare l’effetto della crisi coronavirus sulle scuderie, infatti, prevede il congelamento dei motori per tutto il 2020 (già scattato) e del telaio anche per il 2021 (che scatterà a metà stagione). Dunque la base di questa vettura sarà mantenuta anche nella prossima. E, viste le prestazioni, questa non è certo una buona notizia in ottica futura.

Ferrari, dal problema aerodinamica…

Il problema più grosso si chiama ancora aerodinamica. Se la vecchia SF90 andava fortissimo in rettilineo ma pagava in curva, per l’ultimo modello si è puntato sulla retromarcia: più carico aerodinamico, che ha generato però anche più resistenza all’avanzamento. Insomma, cambiando le carte in tavola il risultato è rimasto, tristemente, lo stesso.

“Già guardando alla qualifica, abbiamo perso un secondo rispetto alla pole”, analizza il team principal Mattia Binotto ai microfoni di Sky Sport. “E, di questo secondo, sette o otto decimi sono di rettilineo, quindi solo due o tre decimi li abbiamo persi in curva. Abbiamo detto che questa macchina ha un problema aerodinamico, che stiamo cercando di correggere, e miglioreremo nelle curve. Se oggi siamo due o tre decimi indietro, possiamo recuperare molto velocemente in curva, o almeno lo speriamo, e raggiungere il livello al quale dovremmo essere. Ma rimane il problema del rettilineo, che dobbiamo ancora comprendere bene, perché la differenza è tanta, troppa”.

…a quello del motore

Il grosso del divario dai migliori, insomma, la Ferrari lo accumula in rettilineo, dove al sabato era più lenta di ben nove chilometri orari in velocità di punta. Un fatto che tira acqua al mulino degli avversari più maligni, che sostengono che il motore di Maranello sia peggiorato dopo che la Fia ha messo lo zampino sulle presunte irregolarità del propulsore 2019. Fatto sta che la potenza oggi è calata e dunque la resistenza all’avanzamento si sente di più.

Sull’aerodinamica, invece, si può infatti correre ai ripari, anticipando già dalla rivincita di questo fine settimana, sempre al Red Bull Ring, il pacchetto di novità inizialmente previsto per la successiva tappa in Ungheria. “Stiamo cercando di lavorare giorno e notte a Maranello, stiamo spingendo tanto per cercare di anticipare il più possibile”, conferma Binotto. “Arrivare la prossima settimana qui in Austria non solo è importante per il confronto diretto sulla pista, ma anche, chiaramente, per cercare di migliorare la macchina, portarci avanti, staccarci un po’ da quel gruppo di McLaren, Renault o Racing Point, perché credo che la posizione della Ferrari non sia quella”. Si parla di nuovi alettoni anteriori e posteriori e modifiche al fondo vettura.

Basteranno le modifiche?

Ma non ci si aspettino miracoli, mette le mani avanti la stessa Ferrari in un comunicato stampa ufficiale: “Non è che con queste novità si prevede di colmare il distacco rispetto ai migliori, ma il progresso in termini di tempo sul giro potrebbe consentire non soltanto di avanzare di qualche posizione nell’attuale scala dei valori e di mettere i piloti in una miglior condizione per poter dispiegare il loro talento ma, soprattutto, di verificare se la direzione di sviluppo intrapresa è quella giusta, proprio perché sarà possibile fare un confronto vero e proprio di ogni aggiornamento”. Per ora non si può fare molto di più. E, forse, nemmeno il prossimo anno.

Leggi anche —> Binotto e quelle ombre sulle irregolarità 2019: “Ci manca il motore”

Charles Leclerc in pista nel Gran Premio d'Austria di F1 2020 al Red Bull Ring (Foto Ferrari)
Charles Leclerc in pista nel Gran Premio d’Austria di F1 2020 al Red Bull Ring (Foto Ferrari)
Impostazioni privacy