Binotto e quelle ombre sulle irregolarità 2019: “Ci manca il motore”

Binotto continua a lanciare ombre sulla presunta irregolarità del motore Ferrari nella stagione 2019 visto il repentino calo di potenza.

Meccanici Ferrari (Getty Images)
Meccanici Ferrari (Getty Images)

Continuano ad addensarsi ombre sulle presunte irregolarità del motore Ferrari 2019. I dati sono sotto gli occhi di tutti e ci parlano di un Cavallino Rampante che improvvisamente sul dritto ha perso tanta potenza, troppa e ingiustificabile. Il partito di chi sosteneva che l’anno scorso a Maranello avessero escogitato un modo per aggirare le regole diventa a questo punto sempre più folto.

Come riportato da Sky però ad alimentare tali voci ci pensa in un certo senso anche lo stesso Mattia Binotto, che ha così affermato: “Sin da inizio weekend abbiamo detto che avremmo giocato in difesa. Il secondo posto è stata una bellissima sorpresa. Leclerc ha fatto una grandissima gara, si è difeso quando c’era da farlo e ha saputo portare la macchina al traguardo. Siamo contenti, ma non ci dimentichiamo dei problemi avuti. Stiamo lavorando giorno e notte a Maranello per migliorare”.

Binotto: “Ci mancano 7-8 decimi sul rettilineo”

Il team principal della Ferrari ha poi proseguito: “Dobbiamo cercare di staccarci da quel gruppo formato da McLaren, Renault e Racing Point perché la posizione della Ferrari non è quella. Abbiamo sicuramente perso di prestazione nel motore: ci sono stati tanti chiarimenti sulle direttive che hanno impattato su tutti. Non dobbiamo guardare a un anno fa, ma concentrarci su questo”.

Infine Binotto ha così concluso: “Mancano 7-8 decimi in rettilineo e solo 2-3 in curva. Stiamo lavorando a livello aerodinamico per migliorare nelle curve, poi dovremo capire come crescere in rettilineo perché lì la differenza è troppa”. Insomma a quanto pare alla Ferrari mancherebbe il motore, proprio quella componente che sino a pochi mesi fa sembrava essere il punto di forza della scuderia italiana che a questo punto dovrà studiare delle nuove soluzioni per tornare in alto.

Antonio Russo

Ferrari (Getty Images)
Ferrari (Getty Images)
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