Aston Martin, perdita di 130 milioni di euro a causa del coronavirus

Aston Martin ha registrato una perdita di 130 milioni di euro nel primo trimestre del 2020, da quando la pandemia del coronavirus ha colpito duramente l’azienda.

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(Image by Motor1)

Prima che la crisi del coronavirus prendesse pienamente piede, Aston Martin ha accolto con favore un’iniezione di liquidità di 663 milioni di dollari da parte di un consorzio guidato dal magnate della moda e della Formula 1 Lawrence Stroll, che da allora ha assunto la carica di presidente dell’azienda.

L’investimento era destinato a dare il via alla produzione del suo tanto atteso primo SUV, il DBX, nonché della sua nuova gamma di supercar a motore centrale, garantendo al contempo il futuro dell’azienda.

Mentre le vendite dell’azienda sono calate di quasi un terzo (31%), tradotti in 130 milioni di euro, la produzione della DBX è ancora in corso secondo Automotive News Europe, con le prime consegne previste per l’estate.

L’azienda sta procedendo partendo dal presupposto che il trading rimane una sfida“, si legge in una dichiarazione di Aston Martin. “Date le incertezze in corso, come è prudente, l’azienda continua a rivedere tutte le future opzioni di finanziamento e rifinanziamento per aumentare la liquidità”.

Aston Martin ha già approfittato del piano di licenziamento del Regno Unito, riducendo al contempo lo stipendio di alcuni membri del personale dirigente, come parte della sua gestione della crisi.

Con l’adozione di ulteriori misure di sicurezza, lo stabilimento della casa automobilistica di lusso St. Athan in Galles, dove viene prodotta la nuova DBX, ha ripreso la produzione.

Per la riapertura della fabbrica, ogni aspetto delle giornate dei dipendenti sarà monitorato dal momento in cui lasciano le loro case per il lavoro, compresi i tempi di pausa. Sono state inoltre implementate nuove istruzioni sociali e istruzioni igienico-sanitarie per proteggere i membri del personale, i loro colleghi, le loro famiglie e la comunità in generale.

Mentre St. Athan sta riprendendo la produzione, non è stata ancora rivelata la data di riavvio della sua principale fabbrica di Gaydon.

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