Mannaia Ferrari: dovrà ridurre le spese a un terzo e tagliare 100 persone

Il budget cap costringerà la Ferrari e la Mercedes a ridurre a un terzo l’attuale bilancio del suo reparto corse: rischiano tra 80 e 100 dipendenti

Il team principal della Ferrari, Mattia Binotto, con quello della Mercedes, Toto Wolff (Foto Andrej Isakovic/Afp/Getty Images)
Il team principal della Ferrari, Mattia Binotto, con quello della Mercedes, Toto Wolff (Foto Andrej Isakovic/Afp/Getty Images)

La pandemia da coronavirus ha convinto la Federazione internazionale dell’automobile a rinviare al 2022 l’introduzione del nuovo regolamento tecnico. Ma c’è una regola, in compenso, che scatterà già dalla prossima stagione, e che è destinata ad avere un impatto fondamentale sui team di Formula 1: il controverso budget cap.

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La cifra originariamente definita per il tetto ai bilanci era di 175 milioni di dollari all’anno, ma le piccole squadre sembrano aver convinto i vertici del Mondiale ad abbassare ulteriormente l’asticella a 145 già dal 2021. Nelle stagioni successive, poi, l’idea è quella di ridurla in maniera progressiva a 140 e poi a 135 milioni.

Per le piccole squadre sarebbe una mano santa, visto che ne garantirebbe la sopravvivenza in un momento di crisi economica (pensate che la Williams ad oggi ha un budget annuale addirittura inferiore al tetto, stimato intorno ai 130 milioni di dollari). Diverse saranno le conseguenze per i top team, in testa Ferrari e Mercedes, che oggi spendono a testa ben 450 milioni all’anno per andare a caccia del titolo mondiale.

Le conseguenze del budget cap per Ferrari e Mercedes

Insomma, la sforbiciata ai bilanci del reparto corse di Maranello sarà significativa: dovrà essere ridotto a meno di un terzo. Bisognerà ridurre le prove in galleria del vento, al simulatore e ai banchi motore, così come introdurre componenti standard. Ma un’altra riduzione dovrà arrivare anche dai costi del lavoro. La Gazzetta dello Sport di oggi calcola che le due squadre di punta della F1 dovranno tagliare circa il 10% del loro attuale personale, che si aggira tra le 1450 e le 1500 unità.

Come dire che tra 80 e 100 dipendenti rischiano il licenziamento. Oppure, nell’ipotesi migliore, rischiano di essere dirottati verso altri programmi. Lo stesso Cavallino rampante, per bocca del suo team principal Mattia Binotto, ha infatti già spiegato che in caso di abbassamento del budget cap cercherà in altri campionati uno sbocco per esprimere il suo dna da corsa: successivamente ha chiarito che questo non implicherà un ritiro dalla Formula 1, semmai un affiancamento anche di un secondo progetto agonistico.

Per esempio, la Rossa potrebbe tornare a correre con la squadra ufficiale alla 24 Ore di Le Mans, dove debutteranno le hypercar, oppure negli Stati Uniti in IndyCar Series (“Avere la Ferrari sarebbe incredibile”, consiglia l’ex ferrarista americano Mario Andretti sempre alla Gazzetta. “Farebbe crescere l’interesse per la categoria”). Un po’ come ha già deciso di fare la Mercedes con la Formula E.

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I piloti della Mercedes, Lewis Hamilton e Valtteri Bottas, e della Ferrari, Charles Leclerc e Sebastian Vettel, a Barcellona (Foto Mercedes)
I piloti della Mercedes, Lewis Hamilton e Valtteri Bottas, e della Ferrari, Charles Leclerc e Sebastian Vettel, a Barcellona (Foto Mercedes)
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