La F1 corre ai ripari: vetture 2020 anche nel 2021. La Ferrari non ci sta?

La F1 in crisi pensa di rinviare al 2022 la rivoluzione del regolamento tecnico e mantenere le attuali vetture anche il prossimo anno. Decisiva la Ferrari

Il team Ferrari nella corsia dei box del Gran Premio d'Australia di Formula 1 a Melbourne (Foto Ferrari)
Il team Ferrari nella corsia dei box del Gran Premio d’Australia di Formula 1 a Melbourne (Foto Ferrari)

La complicata riorganizzazione del calendario 2020 non è l’unica sfida che attende il mondo della Formula 1 nel prossimo futuro. La pandemia di coronavirus che ha bloccato a tempo indeterminato i motori (oltre che, più in generale, il mondo intero, ha avuto infatti gravi conseguenze finanziarie sul massimo campionato automobilistico.

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Per rendersene conto basta analizzare l’andamento del titolo in borsa. Il 20 febbraio, il valore era di 46 dollari ad azione; oggi è sceso a circa 20. “La ragione è ovvia”, spiega il redattore della rivista specializzata tedesca Auto Motor und Sport, Michael Schmidt. “Niente corse, niente soldi”.

La proposta: rinviare il regolamento 2021

E così l’organizzazione del Mondiale a quattro ruote corre ai ripari. Nella videoconferenza organizzata in fretta e furia ieri tra i team principal, la Federazione internazionale dell’automobile e i vertici di Liberty Media, oltre a proporre le nuove date per le gare e l’anticipo delle tre settimane di stop obbligatorio delle fabbriche da agosto a marzo-aprile, infatti, è stata ipotizzata anche un’altra misura ancora più drastica.

In particolare, quella di rimandare di dodici mesi la prevista rivoluzione del regolamento tecnico che sarebbe dovuta entrare in vigore nella prossima stagione. E, di conseguenza, omologare le attuali vetture 2020, che ancora non hanno disputato nemmeno un Gran Premio, fino al termine del 2021, consentendo solo sviluppi aerodinamici per l’anno a venire. Si parla anche del fatto di ridurre il tetto ai budget di 175 milioni, anch’esso previsto per il 2021. Tutti i team si sarebbero detti favorevoli: “Data la situazione drammatica, in realtà non ci sono altre opzioni”, ha spiegato il boss della Racing Point, Otmar Szafnauer. Solo la Ferrari ha chiesto più tempo per pensare.

I dubbi della Ferrari

“Dobbiamo valutare ogni aspetto e vedere se non sia davvero il caso di pensare a un rinvio dell’introduzione delle nuove regole tecniche”, ha commentato il responsabile della Scuderia, Mattia Binotto, alla Gazzetta dello Sport. “La Ferrari è pronta a prendersi la responsabilità di una scelta che deve essere fatta nell’interesse ultimo di questo sport: non è certo il momento di egoismi e tatticismi”.

Questa soluzione, se venisse adottata, darebbe alla Formula 1 anche la flessibilità di prolungare la stagione 2020 (quando prenderà il via) anche fino a gennaio 2021. “Ora anche i grandi team devono mettere da parte la loro arroganza, perché sono sotto pressione pure loro”, ha chiosato un anonimo team principal. Al momento è prevista una seconda videoconferenza per giovedì prossimo in cui verrà presa la decisione definitiva in merito.

Meccanici Ferrari (Getty Images)
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