Scandalo Ferrari, pure Hamilton fa pace con Vettel. Red Bull contrattacca

Dopo l’armistizio tra Ferrari e Mercedes, anche Lewis Hamilton abbandona le ostilità con Sebastian Vettel. Ma la Red Bull non arretra dalle sue posizioni

Sebastian Vettel e Lewis Hamilton (Foto Clive Mason/Getty Images)
Sebastian Vettel e Lewis Hamilton (Foto Clive Mason/Getty Images)

Tra Ferrari e Mercedes è ufficialmente pace fatta. La telefonata tra il presidente della Casa italiana, John Elkann, e l’amministratore delegato del gruppo Daimler, Ola Kallenius, la cui notizia è circolata ieri, ha portato al ritiro della Freccia d’argento dal gruppo dei sette team che minacciavano azioni legali sulla presunta irregolarità dei motori 2019 di Maranello.

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E anche tra i piloti arriva il momento del disgelo: “Come ha già detto Seb, il rispetto tra noi non cambia”, ha affermato Lewis Hamilton. “Quello che accade dietro le quinte tra i team e la Federazione è un’altra questione. Penso che si sarebbe potuto gestirlo meglio, ma di queste cose dovete parlare con Toto (Wolff, il team principal, ndr)”.

Hamilton stringe la mano alla Ferrari

Insomma, il campione del mondo in carica non sembra troppo convinto del comportamento della Fia in questa indagine, ma non vuole soffermarcisi ulteriormente: “Naturalmente le prestazioni di tutti i team sono diverse, ma vogliamo la sicurezza che stiamo giocando con le stesse regole”, chiosa l’anglo-caraibico. “Questo è il nostro approccio, ma non aggiungo altro perché creerei solo altre controversie”.

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Ora che la Mercedes ha lasciato cadere il suo reclamo ufficiale, la sola Red Bull si ritrova a tenere le redini del fronte dei dissidenti contro l’accordo riservato tra Ferrari e Fia. E i Bibitari non sembrano intenzionati ad arretrare di un millimetro rispetto alle loro posizioni critiche. “Abbiamo ottenuto soltanto un comunicato molto superficiale”, insiste a lamentarsi il plenipotenziario Helmut Marko, ai microfoni del quotidiano austriaco Oesterreich. “Ma cosa vi aspettavate, dati i legami con la Ferrari?”.

I sospetti di Red Bull su Todt

Insomma, le Lattine continuano ad adombrare un eventuale conflitto d’interessi tra il presidente federale Jean Todt e il Cavallino rampante, giustificato non tanto dai suoi precedenti come team principal della Rossa, ma con il ruolo di suo figlio Nicolas Todt come manager personale di Charles Leclerc. Quali saranno le prossime mosse?

Il box della Red Bull a Melbourne (Foto Mark Thompson/Getty Images)
Il box della Red Bull a Melbourne (Foto Mark Thompson/Getty Images)
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