Il motore rivoluzionario basato sulla teoria di Einstein: velocità mai raggiunta prima

E se si potesse costruire un motore sulla base dei principi fisici di Einstein il risultato potrebbe essere stupefacente. La teoria della curvatura continua ad affascinare gli studiosi in tutto il mondo.

“Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi lui passerà tutta la sua vita a credersi stupido”. La citazione attribuita a Albert Einstein mette i brividi. Solo un genio poteva pronunciare una frase di questa profondità e semplicità.

Il motore rivoluzionario basato sulla teoria di Einstein: velocità mai raggiunta prima
Albert Einstein – Tuttomotoriweb.it

Ora cerchiamo di fare chiarezza, senza arrampicarci sugli alberi, parlando del concetto di propulsione a curvatura. Il concetto generale di propulsione a curvatura viene introdotto da John W. Campbell nel suo racconto del 1957 Islands of Space ed è stato reso popolare dal franchise cinematografico di Star Trek. Il suo equivalente nella vita reale è la Metrica di Alcubierre, una soluzione teorica delle equazioni di campo della relatività generale di Einstein.

Il motore rivoluzionario

Colpo di genio che ancora oggi affascina gli scienziati di tutto il mondo. Teoria talmente affascinante che è stata ripresa anche in Star Trek dove la propulsione a curvatura è un espediente narrativo indispensabile in quanto giustifica la possibilità del viaggio interstellare “alla ricerca di nuovi mondi e nuove civiltà”.

Il motore rivoluzionario
La teoria della curvatura di Einstein (ANSA) – Tuttomotoriweb.it

Ciò potrebbe consentire di viaggiare alla velocità della luce, pertanto la teoria del warp drive di Alcubierre propone di aggirare il limite di velocità universale piegando le leggi della fisica. Se lo spazio-tempo potesse essere “curvato”, il motore potrebbe raggiungere dieci volte la velocità della luce senza violare la relatività.

E’ fantascienza o qualcosa che si potrà sperimentare nella realtà? Katy Clough del team di fisica gravitazionale della Queen Mary University di Londra ha spiegato: “Sebbene i motori a curvatura siano puramente teorici, hanno una descrizione ben definita nella teoria della relatività generale di Einstein, e quindi le simulazioni numeriche ci consentono di esplorare l’impatto che potrebbero avere sullo spaziotempo sotto forma di onde gravitazionali”. In futuro forse sarà più semplice vedere un pesce che si arrampicherà sugli alberi che un motore di questo tipo.

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