Il Made in Italy ha sempre attirato e prodotto vetture di qualità. Nel segmento delle city car Fiat ha ricoperto un ruolo apicale, a tal punto da essere la chiave del successo altrui.
Si dice che l’occasione deve incontrare la fortuna. In certi casi la fortuna viene a bussare alla porta ma serve intuito e fiducia per aprirsi poi alla possibilità. Oggi desideriamo raccontarvi una mancata occasione della Fiat che ha fatto poi la fortuna di altri. Mettetevi comodi perchè questa storia è veramente forte. 
Prima dell’avvento dei SUV, le utilitarie spopolavano nelle città. In Italia una famiglia media, normale, possedeva in garage due auto una comoda berlina o una SW per i viaggi e una piccola city car a servizio di tutta la famiglia per le faccende quotidiane. Questo schema è stato messo in crisi dai tempi moderni e da esigenze di risparmio, e da qui i SUV, veicoli funzionali, totali, capaci di sostituire più auto con un solo acquisto. Oggi, c’è un pallido tentativo di far tornare in auge le auto di segmento A, producendole magari con una alimentazione ibrida o a pile.
Facciamo un passo indietro: l’utilitaria di Casa Fiat che ha acquistato notorietà grazie alle sue doti universali è la Panda. Veicolo tuttofare che ha messo alla guida generazioni di giovani italiani. Italdesign, su progetto di Giorgetto Giugiaro, svelò la sua piccola Lucciola, un vettura di piccole dimensioni con una buona capacità di carico dove gli spazi interni offrivano la possibilità di trasportare comodamente tutta la famiglia.
L’idea non colta da Fiat
Italdesign realizzò tale progetto per gli Agnelli, ma la casa di Torino non ci credette ed è così che un altro brand raccolse l’opportunità al volo. Who Woo Chooga, che era il presidente di Daewoo, decise comunque di avviare la produzione cambiando il nome da Lucciola in Matiz: un successo, ne furono vendute un totale di 2,5 milioni di unità. 
La piccola utilitaria con dote estetiche gradevoli, con due fari tondi e un musetto corto si adattava perfettamente alla città, economica nell’acquisto e con un motore bicilindrico alimentato a gasolio, fece conoscere il brand coreano in tutto il mondo. Questo fu il regalo che Fiat fece a Daewoo.





