Il colosso sta per licenziare migliaia di lavoratori: settore dell’automotive sempre più in crisi

La nota multinazionale tedesca ha affermato che licenzierà 13mila dipendenti, pari circa al 3% dei 418mila lavoratori totali. C’entra ancora una volta un mercato delle quattro ruote in affanno.

Polaroid: fotografia a colori di una crisi occidentale dell’auto che non risparmia nessuno, neppure il colosso Bosch. Lettori che ci seguite, appassionati di motori, vi siete appassionati a storie, a vicende anche giudiziarie, insieme abbiamo affrontato argomenti interessanti come la politica in relazione all’automotive, ma soprattutto abbiamo condiviso idee e pensieri che sono sempre un invito alla riflessione sui tempi moderni.

La crisi tocca anche la Bosch
Crisi settore automotive – Tuttomotoriweb.it

Non è un mistero che il mercato dell’auto oggi non è più guidato dai gusti secondo un principio della domanda della clientela, ma segue il flusso normativo di una Europa che non si appiglia certo ad un principio di neutralità, ma al contrario spinge sull’accelleratore per una transizione ecologica fatta di auto a pile.

L’elettrificazione in Europa, specialmente in Italia, è dieci passi indietro rispetto ad una Paese come la Cina, e questo gap lo si paga sia in termini di rete di infrastrutture sul territorio, sia per i costruttori in termini di vendite. Il risultato è un grido di allarme di una crisi annunciata, da parte dei leader dei colossi occidentali dell’industria dell’auto.

La crisi tocca anche la Bosch

Tutti i comparti del settore delle quattro ruote, anche relativi ai componenti, sono sotto scacco. Davanti a questo stato di cose le aziende per scongiurare un fallimento certo operano dei tagli sul personale. E’ quanto sta accadendo in queste ore in Germania, la multinazionale tedesca Bosch ha annunciato che licenzierà 13mila persone, pari circa al 3 per cento dei 418mila lavoratori totali, entro il 2030.

Crisi nera per Bosch
Bosch in crisi nera: licenziamenti (Ansa) Tuttomotoriweb.it

Bosch nel 2024 ha registrato un fatturato di 90,3 miliardi di euro e un profitto di 1,3 miliardi di euro. E’ sempre stata un’azienda che ha goduto di buona salute, che oggi si trova a fare, come altre aziende, i conti con una crisi del settore senza precedenti. L’Europa dovrebbe tener conto degli effetti collaterali di una scelta così radicale di pensionare le auto termiche a favore di quelle a pile, perchè in gioco c’è la vita di migliaia di famiglie che devono pur mettere il piatto a tavola e fanno fatica ad arrivare a fine mese. La crisi sta facendo tremare le gambe ai colossi più importanti, figurarsi alle piccole realtà aziendali.

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