Erroneamente si pensa ai distributori di benzina come a dei business molto profittevoli. Scopriamo la verità attraverso le parole di un proprietario di stazioni di servizio.
I bambini sono la voce dell’innocenza e della verità. Ricordo un compagno di scuola alle elementari che alla domanda della maestra cosa vuoi fare da grande rispondeva puntualmente il benzinaio. Nell’immaginario di un bambino o di un adolescente il benzinaio alla pompa di benzina con le mani sporche e la fronte imperlata di sudore e grasso, ha in pugno sempre un bel malloppo di soldi.
Questa immagine classica del benzinaio che conta i soldi, molti soldi al giorno, quanto è vicina alla realtà? Per curiosità e per amore dell’informazione diamo voce a chi di questo lavoro ci vive e ci mangia per capire bene la portata dei guadagni, in modo da sfatare falsi miti e credenze popolari, infrangendo anche il sogno di un bambino.
Il confronto sui guadagni delle stazioni di servizio
Tomeu Clar, imprenditore maiorchino e terza generazione alla guida di un gruppo familiare con sette stazioni di servizio, si racconta: “Da ogni litro di benzina ci rimangono solo tra i 10 e i 25 centesimi, il resto va allo Stato e alla materia prima”. Questa fotografia di una realtà economica rende molto bene l’idea. La chiave non sta nel profitto ma nei volumi, anche se i margini di profitto oscillano tra l’8% e il 10%. In questa ripartizione, più della metà del prezzo pagato dal cliente va in tasse e circa un terzo in materia prima, e il margine di guadagno è basso. Almeno così funzionano le cose nella vicina Penisola iberica.

Pertanto il distributore del futuro dovrà puntare ai fini di una sopravvivenza sulla ricarica elettrica rapida, sull’idrogeno verde e su nuovi servizi come lavanderie o distributori di cibo. Ampliare i servizi offrendo al cliente anche un’esperienza extra. Le cose in Italia non vanno meglio e per i benzinai il margine di guadagno al litro è tra i 3 e i 4 centesimi. Le tasse giocano un ruolo fondamentale ed incidono profondamente sui ricavi. Gli stazionamenti del futuro dovranno incentrare i servizi per la clientela su nuove esigenze espandendo i servizi già esistenti. Si potrà immaginare una riduzione del numero in città a favore di distributori su tratti extraurbani per ragioni di spazio e servizi.