F1, la visibilità e i motivi per cui non si corre più sotto la pioggia: ecco cosa c’è dietro

La F1 è sempre più ostile nel gareggiare sotto la pioggia battente, come di recente confermato anche da quanto accaduto a Spa-Francorchamps. Ecco i motivi per i quali si evita di correre con il diluvio.

Da ormai diverso tempo, la F1 è restia a gareggiare sotto la pioggia, e non abbiamo più la possibilità, come telespettatori, di goderci battaglie infuocate come avveniva in passato in condizioni difficili. A Spa-Francorchamps si è atteso oltre un’ora prima di dare il via alla gara, e per soli 14 giri si è girato con le gomme Intermedie prima di passare alle slick. In buona sostanza, si è atteso che la pista belga fosse quasi asciutta, rovinando i piani di chi aveva scelto di utilizzare un assetto da bagnato.

F1 perché non si corre con la pioggia
F1 piloti in azione (ANSA) – Tuttomotoriweb.it

Proprio sulla pista situata in mezzo alle Ardenne, abbiamo assistito a gare epiche con la pioggia, e su tutti ricordiamo quella del 1998, con il famoso groviglio che si formò al via, o il contatto tra Michael Schumacher e David Coulthard che costò forse il mondiale al tedesco, ma che entrò negli annali di questo sport. La realtà è che in F1 ormai non si corre più con pioggia battente, ed è arrivato il momento di analizzarne i motivi.

F1, gomme, visibilità ed i motivi per cui non si corre con l’acqua

Nonostante delle monoposto sempre più sicure, gli uomini della FIA non danno mai il via libera ai piloti quando c’è troppa acqua, fondamentalmente per un problema ben noto: la scarsa visibilità è la prima causa di rinvio della partenza in caso di pioggia, e questo fenomeno, che in passato era meno fastidioso, è generato dal grande carico aerodinamico prodotto dalle monoposto, ma anche dalle gomme di grandi dimensioni. Inoltre, le Pirelli Full Wet non vengono sostanzialmente mai utilizzate, dal momento che anch’esse, per evacuare quanta più acqua possibile e garantire una migliore tenuta di strada, alzano quantità di liquido troppo eccessive.

Oscar Piastri gomme visibilità grandi problemi
Oscar Piastri in azione (ANSA) – Tuttomotoriweb.it

Inoltre, la F1 e la FIA non si prendono rischi dal giorno in cui morì Jules Bianchi, che al GP del Giappone del 2014, sotto la pioggia e con scarsa visibilità, andò a schiantarsi contro una gru, scomparendo nel luglio dell’anno dopo, non avendo mai ripreso conoscenza. In molti difendono questo nuovo corso in cui si evita di dare il via libera in condizioni troppo difficili, mentre altri non sono dello stesso avviso.

Di certo, il Circus è la massima formula, il top assoluto nel mondo del motorsport su quattro ruote. I piloti sanno di rischiare la vita ogni qualvolta in cui mettono il casco, e le gare con la pioggia sono uno delle maggiori fonti di divertimento. Le monoposto, inoltre, hanno raggiunto dei livelli di sicurezza tali da garantire la massima sicurezza, come dimostra la “fuga” dall’inverno di fuoco che vide protagonista Romain Grosjean nel 2020 in Bahrain. Vedremo se la nuova generazione di vetture renderà più praticabili le gare sotto la pioggia, dalle quali non si può prescindere in uno sport in cui il divertimento e le emozioni del passato sono diventate un lontano ricordo.

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