Alcune persone farebbero di tutto pur di poter acquistare una Ferrari, ma a volte, non bastano tanti soldi per potersene assicurare una. La storia che vi racconteremo oggi è davvero incredibile, ma è accaduta sul serio.
Per poter mettere le mani su una Ferrari è necessario spendere almeno 240.000 euro, il prezzo della nuova Amalfi, che rimpiazzerà la Roma nella gamma come modello entry-level. Stiamo parlando di cifre esageratamente elevate per persone comuni, e pensare che esistono auto del Cavallino che superano anche il milione di euro. Oggi vi racconteremo un caso che è finito addirittura in tribunale, e che ha lasciato gli appassionati senza parole.
Nello specifico, un collezionista si è visto rifiutare dalla Ferrari la sua richiesta di poter acquistare un’auto del Cavallino, decidendo di citare in giudizio l’azienda per danno d’immagine. Nelle prossime righe, andremo a scoprire come è nato il caso ed anche quello che è stato l’epilogo di una vicenda forse poco nota, ma che è interessante andare a scoprire nei minimi particolari.
Ferrari, la storia del collezionista Preston Henn
Il protagonista del mancato acquisto e della conseguente causa è Presto Henn, un collezionista americano, che ha da sempre manifestato una grande passione per il marchio Ferrari. Ebbene, nel 2016 decise di intentare una causa contro il Cavallino, che aveva rifiutato la sua richiesta di acquistare una LaFerrari Aperta, la prima auto ibrida cabrio della storia della casa di Maranello. Si tratta di un modello prodotto in edizione limitata, e tutti gli esemplari erano già stati assegnati nel momento in cui Henn palesò la propria richiesta.

LaFerrari Aperta, come molte altre vetture speciali come la recente F80, fa parte di una serie di hypercar prodotte in pochi esemplari, ed i cui proprietari vengono selezionati ancor prima della presentazione. Henn però non era uno che mollava facilmente, e decise di inviare un assegno di un milione di dollari al presidente Sergio Marchionne, che all’epoca era a capo della casa di Maranello.
L’assegno fu però rimandato indietro, ed è a quel punto che il collezionista decise di prendere in mano la situazione, citando la Ferrari in giudizio per danno d’immagine, o meglio reputazione danneggiata. Il Tribunale della Florida ha dato il via al processo, ma lo stesso Henn si arrese poco dopo, visto che le spese processuali erano troppo elevate. I legali lo avevano avvertito del fatto che non ci fosse speranza di vincere, ed inoltre, Henn morì per cause naturali ad 86 anni, pochi mesi dopo l’archiviazione del caso. Di certo però, non volle mollare fino all’ultimo.