Negli ultimi anni la FIA ha vissuto delicatissime fasi a causa dell’uscita del Presidente Todt e dell’ex direttore di gara Michael Masi. Altri personaggi di spessore hanno lasciato il posto.
Non c’è pace per il circus della F1 alla vigilia della 75ª stagione. Negli ultimi anni l’arrivo di Mohammed Ben Sulayem, al posto di Jean Todt, ha generato un caos totale. Tutto è nato dal pensionamento del francese che tanto aveva fatto nel corso del suo mandato per rendere la federazione più solida e meno esposta a polemiche.
Quanto è avvenuto nel 2021 se sul piano mediatico ha rappresentato un grosso boost per la massima categoria del Motorsport, in chiave FIA ha generato un turbinio di polemiche. La Federazione ha iniziato a perdere i pezzi con l’addio dell’ex direttore di gara Michael Masi. Quest’ultimo prese la fatidica decisione che consegnò la chance mondiale nelle mani di Max Verstappen. Quest’ultimo, infatti, era arrivato a pari punti con Lewis Hamilton nell’ultimo atto di Abu Dhabi.
L’anglocaraibico era costretto a precedere l’olandese. La missione stava per compiersi, ma sul più bello Latifi colpì le barriere, determinando l’uscita della SC per rimuovere la Williams e i detriti. A quel punto Masi non volle bandiere rosse o finali dietro l’auto di sicurezza, ma non essendoci più tempo, fece sdoppiare solo le vetture che erano comprese tra i primi due. A quel punto Max, con gomme nuove rosse, bruciò nell’ultima decisiva tornata Hamilton con un sorpasso spettacolare.
Scoppiò un putiferio. Il Mondiale rimase al driver della Red Bull Racing, ma Masi perse la poltrona. Qualsiasi decisione avesse preso l’australiano avrebbe portato una mare infinito di polemiche. La cosa più opportuna sarebbe stata una red flag ed una nuova partenza dalla griglia con tutti i driver nelle medesime condizioni di mescole. In ogni caso da quel giorno l’immagine della FIA non è stata più la stessa. Lo stesso Lewis parlò di manipolazione e di ottavo mondiale sottratto.
F1, nuovi stravolgimenti in FIA
A seguito delle dimissioni di Steve Nielsen, direttore sportivo, è giunta la notizia dell’addio di Tim Goss, direttore tecnico del settore monoposto della Federazione Internazionale. In FIA si inizia a fare la conta dei superstiti. Il Presidente Mohammed Ben Sulayem ha cominciato a correre ai ripari. Al posto di Nielsen è stata annunciata la promozione di Tim Malyon, come riportato su Motorsport.com.
The FIA have confirmed Tim Malyon as their new Sporting Director
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— Formula 1 (@F1) January 8, 2024
Tim Goss, ingegnere britannico di 60 anni ha rinunciato all’incarico dopo la breve esperienza in F1. Il sostituto canadese supervisionerà tutte le questioni sportive, curando la Direzione Gara dei GP e il Remote Operations Center (ROC) di Ginevra, e riferirà direttamente a Nikolas Tombazis, il direttore delle monoposto della FIA. Malyon ha avuto esperienze con l’universo RB prima di lavorare con Sauber e poi passare nel programma DTM nel team BMW Motorsport.
Dal 2019 ha svolto l’incarico in FIA di responsabile della sicurezza. Di esperienza ne ha tanta, ma la situazione in F1 è oramai incandescente. Il caso Wolff è un altro esempio lampante. I coniugi Wolff e la Mercedes non hanno escluso una querela contro Ben Sulayem e la FIA. E’ guerra aperta e a rimetterci sono sempre i veri appassionati.