Chi produce le moto Benelli? Rimarrete a bocca aperta

La Benelli è tra i marchi storici italiani più importanti delle due ruote. Ecco la sua fine o sarebbe meglio dire il suo nuovo inizio.

Tutti per uno, uno per tutti. Sei fratelli, sei uomini, una storia familiare. Mamma Teresa, rimasta vedova, investì la sua fortuna sul futuro dei figli, aprendo loro una officina meccanica. Giuseppe, Giovanni, Filippo, Francesco, Domenico e Tonino Benelli insieme nell’officina ma con un progetto ambizioso che avesse unito la passione di tutti: costruire motocicli.

Chi produce le moto Benelli? Rimarrete a bocca aperta
Benelli (AdobeStock) – Tuttomotoriweb.it

Il primo progetto risale al 1919, un motore di 75 cc, due tempi, nasce il primo motociclo ma senza fortuna. Dopo due anni, 1921, il lavoro dei fratelli dà alla luce un motociclo competitivo: il Velomotore, una moto di 98 cc a due tempi, presentata in due modelli Turismo e Sport (125 cc). Nel 1923 fu il momento del primo motore 147 cc e le prime vittorie in Europa.

Sono passati 100 anni e la storia continua, nonostante tutto. Del resto le basi erano solide e arrivarono presto le prime soddisfazioni in casa Benelli. Tre anni dopo, Giuseppe disegnerà una moto che farà la storia del marchio: una 4 tempi 175 cc, con prestazioni superiori alle concorrenti, grazie ad una componentistica sofisticata. La moto vincerà dal da 1927 al 1931 il Campionato Italiano grazie al manico di Tonino Benelli.

Il successo nelle gare fece da volano nel settore vendite e ben presto il marchio necessitò di investimenti ulteriori per l’acquisizione di spazi, capannoni, al fine di costruire e mettere sul mercato tante moto. Nel 1934 i fratelli presentarono due moto di cilindrate differenti: una 250 bialbero e una 500 cc.

Gli alti e bassi della Benelli

L’inizio del conflitto mondiale indusse la Benelli a produrre solo moto destinate ai militari e non alle corse. Con la guerra e i bombardamenti la fortuna svanì e i capannoni rimasero vuoti. I fratelli non si persero di coraggio e rimboccandosi le maniche ripresero l’attività di produzione e presto il mondo delle corse.

Gli alti e bassi della Benelli
Benelli Logo (Adobe) tuttomotoriweb.it

Nel 1948 la Benelli con il pilota Ambrosini, puntò a vincere il campionato del mondo, risultato che arrivò solo nel 1950 nella classe 250 cc. Divergenze di vedute portano uno dei fratelli, Giuseppe, a lasciare l’azienda di famiglia per aprirne una tutta sua producendo la famosa Motobi, con il classico motore a uovo 2 o 4 tempi.

L’attività dei fratelli Benelli proseguì con numerosi successi commerciali che culminarono con la produzione del Leoncino. La sopraggiunta crisi motociclista e per festeggiare i 50 anni della casa, i fratelli fusero la Benelli con la Motobi. Gli anni sessanta videro la produzione di numerosi ciclomotori e nuovi modelli di 650 cc.

Gli anni ’70, invece, furono segnati dal cessione della casa pesarese all’ imprenditore argentino De Tomaso. Per lo storico marchio il futuro divenne incerto, fatto di tanta luce quante ombre, con passaggi di mano, da De Tomaso a l’imprenditore Selci, da Selci al gruppo Merloni di Fabriano che rilanciò la Benelli con il modello Tornado di 900 cc.

Una nuova crisi nel 2005 porterà a vendere al gruppo cinese (QJ) tra i primi in Oriente nella produzione di motocicli. La sua produzione raggiunge 1’200’000 veicoli all’anno e impiega 14’000 persone nella sua fabbrica. Il gruppo QJIAN JIANG, infatti, è il secondo produttore in Cina di due ruote.

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