Non arrivano buone notizie in merito alla condizione dei lavoratori di Stellantis. Ecco cosa sta accadendo nelle ultime ore.
Era il timore più grande in principio quando FCA si è fusa con PSA. Stellantis, forte del portfolio di 14 brand, tra i quali Peugeot, Citroen, Fiat, Jeep, Opel, Maserati a tanti altri, ha una strategia ben precisa per crescere sul mercato, facendo dei tagli che stanno iniziando a terrorizzare molte famiglie. Stellantis si è prefissata l’obiettivo di immettere sul mercato un quantitativo di EV sempre più elevato.
L’Italia era molto indietro su questa tecnologia e non è sembrata pronta a farcela da sola. Il know-how dei cugini francesi ha dato una grossa spinta al lancio di altre vetture che hanno avuto un ruolo di primo piano. Modelli come la 500 e la 600, infatti, hanno segnato la storia italiana, grazie alla loro diffusione di massa e sono tornate ad avere un ruolo centrale. La Nuova 500 alla spina è subito diventata l’EV più venduta in Italia, mentre la 600 ha rimpolpato, di recente, il filone delle auto a ruote alte della gamma.
Il mercato attuale, caratterizzato da una forte crisi ed una inflazione con pochi precedenti, ha imposto che tutti i brand dovessero adeguarsi ad una riduzione dei costi. Un controsenso di questa nuova filiera 2.0 che rischia di inflazionare, principalmente, il mercato europeo. Con una Cina che avanza e che, a parità di vetture alla spina, si farà preferire per una questione di prezzi, ci sono marchi storici che si sono trovati davanti ad un bivio.
Da una parte l’elettrico sarà il futuro e la dead line del 2035, imposta in sede europea, ha spinto tutti i player a puntare massicciamente sulla tecnologia a batterie, ma dall’altra i prezzi sono diventati proibitivi per la fascia media. Come si risolve il problema? Producendo vetture essenziali che arrivino a costare somme alla portata del popolo. Tutto, però, non si può avere e si sta parlando di uno scenario che spinge i lavoratori a cambiare aria.
Stellantis, altri esuberi all’orizzonte
Vi sono dei programmi che portano ad un concetto di adeguamento dell’organico necessario. In sostanza Stellantis vorrebbe dimezzare i dipendenti amministrativi in Nord America con l’obiettivo di ridurre di 6.400 unità il personale attivo su un totale di dicarci 12.700 impiegati negli Stati Uniti. Si tratta di un taglio impressionante che già sta mettendo in allarme tutti i lavoratori del Gruppo. Il meccanismo è semplice e promuove l’uscita volontaria tramite incentivi.
Di fatto si spinge il personale a dimettersi dietro la garanzia di alcuni benefit. L’azienda va a risparmiare eventuali diatribe per licenziamenti e si evitano problemi. Vi sono, naturalmente, tensioni e non solo nel personale non iscritto al sindacato UAW. In America non se la passano meglio dell’Europa, in piena crisi per il passaggio all’elettrico, e in Stellantis stanno provando a spingere i dipendenti non rappresentati dal sindacato a ritirarsi dall’azienda per perseguire altri interessi.
La proposta prevede una buona uscita sulla base dell’anzianità acquisita, sul lavoro svolto ma anche bonus relativi al mancato preavviso o l’anticipo di tre mensilità. Un modo per adeguare a ribasso l’organico che, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, avrebbe messo in agitazione tutti, nonostante gli investimenti promessi e promossi dal Gruppo nato dalla fusione di FCA con PSA.