Fernando Alonso e Sergio Perez hanno dato vita ad una battaglia entusiasmante. In molti hanno avuto un deja vu con le azioni tra il Kaiser Schumacher e il giovane asturiano.
Se c’è un eroe vero della tappa di Interlagos 2023 quello è Fernando Alonso. Il driver dell’Aston Martin, a 42 anni, ha dimostrato di essere ancora un osso super duro. Nessun top driver avrebbe mai immaginato di dover lottare per un piazzamento sul podio con un driver sulla verdona, figurarsi uno come Perez che guida la vettura migliore del lotto.
Quando si pensa al Brasile tornano in mente le lotte mondiali tra Michael Schumacher e Fernando Alonso. Quest’ultimo ebbe la possibilità di confermarsi campioni per 3 anni di fila anche in McLaren nel 2007 nel duello con Lewis Hamilton e Kimi Raikkonen. La spuntò il fenomeno di Espoo, tuttavia l’highlight mondiale proseguì anche nel duello con Vettel.
Fernando Alonso avrebbe meritato di avere molti più titoli mondiali rispetto ai 2 conquistati. Un talento cristallino che non la smette di sorprendere. Ha combattuto con il coltello tra i denti anche contro il più forte di tutto, riuscendo a batterlo. Alonso dopo il GP del Brasile ha scherzato in direzione del pilota della McLaren Lando Norris, secondo classificato, in riferimento al 2005: “Quanti anni avevi? Cinque!?” Tutto questo rende l’idea di cosa sia per la F1 l’asturiano.
Un monumento vivente che, ancora oggi, riesce ad entusiasmare le folle. Nel 2005, Alonso riuscì a interrompere la serie di vittorie consecutive della famiglia Schumacher. Michael e Ralf si aggiudicarono le gare dal 1999 al 2004. Ralf vinse nel 2001, Michael vinse le altre gare, creando un vero e proprio monopolio familiare.
Alonso e Perez, paragone azzardato
Alonso e il campione del record Schumacher si sfidarono ruota a ruota nel 2005. Alla fine Alonso con la Renault con 0,2 secondi di vantaggio su Schumacher vinse la tappa. La super sfida si ripropose anche nel 2006, ma in entrambi i casi a celebrare i mondiali fu lo spagnolo. Mettendo a confronto il duello del 2023 con Perez con quello del 2005 con Schumi, Alonso ha spiegato che oggi il DRS ha cambiato tutto.
“Nel 2005 era più facile perché non c’era il DRS – ha spiegato a Speedweek l’asturiano – Ora, con il DRS, è un po’ diverso e devi fare le cose in modo leggermente diverso. Anche il rapporto con le gomme è completamente differente rispetto a allora, quando potevi sfruttare le gomme al massimo del loro potenziale“.
Se perdevi la posizione nel 2005 non c’erano possibilità di replica. Alonso ha sfruttato il DRS e ha avuto un’altra chance, riuscendo a precedere di qualche cm al traguardo il rivale della Red Bull Racing. “Il DRS è stato introdotto per dare un po’ più spettacolo e oggi ne è un buon esempio perché vieni sorpassato a due giri dalla fine e poi hai un’altra possibilità, soprattutto qui in Brasile. A volte è il tempo a creare un grande spettacolo e penso che abbiamo visto delle gare incredibili questo fine settimana. C’è qualcosa in questa pista che dà sempre alla Formula 1 un’opportunità perfetta per brillare ed è stato bello“, ha concluso Alonso.