E’ un periodo nerissimo per Sergio Perez. Negli ultimi 5 round ha colto solo un podio. Alla vigilia del GP del Messico il t.p. Christian Horner ha calcato la mano sul ruolo di n.2 in Red Bull Racing.
Ad inizio 2023 alcuni fan della F1 si erano illusi che il Checo avrebbe potuto mantenere il ritmo di Max Verstappen e dargli del filo da torcere. Si era capito, in modo lampante, già dai primi test prestagionali che la RB19 avrebbe dominato il campionato. La squadra austriaca, dal primo giorno in cui l’olandese ha messo piede nell’abitacolo, si è concentrata sulla sua crescita.
Il figlio d’arte di Jos ha risposto con i fatti, vincendo 50 tappe in 9 anni in F1, di cui quasi 8 trascorsi a Milton Keynes. Perez è arrivato nel team per colmare un gap esperienziale lamentato dagli ex giovani dello junior team AlphaTauri, Pierre Gasly e Alexander Albon. Nel 2021, finalmente, i valori nel circus si sono avvicinati e il drink team ha potuto affrontare ad armi pari la corazzata Mercedes.
Perez ha avuto un ruolo importante nell’economia del campionato, vincendo una gara e ottenendo altri 4 podi. Ha tolto qualche punticino ai rivali della Stella a tre punta, ma non è bastato per vincere il titolo costruttori. Al fotofinish Max ha preceduto Lewis Hamilton, ma il messicano ha perso il braccio di ferro con il secondo pilota Mercedes, Valtteri Bottas.
Dato il rapporto positivo che è nato tra i teammate della Red Bull Racing, il nativo di Guadalajara è stato confermato. Nella passata stagione ha chiuso al terzo posto, alle spalle di un inarrivabile Verstappen e del ferrarista Charles Leclerc. Nel 2023, dopo due vittore nelle prime 4 gare, è arrivato un crollo inaspettato. Il classifica Perez è, comunque, secondo in classifica.
La staffilata di Horner a Perez
Il Checo non sembra più concentrato nel ruolo seconda guida come in precedenza. Sembra privo di mordente e sempre più schiacciato dal confronto cronometrico con il tre volte campione del mondo. La netta superiorità della RB19 rispetto alle altre monoposto in pista non è bastata per nascondere i suoi limiti. Da Monaco in avanti è incappato in errori banali che hanno permesso al figlio d’arte di Jos di concludere il Mondiale con ben 6 round di anticipo.
Sono arrivate forti critiche da parte del consigliere RB Helmut Marko e, alla vigilia della tappa in Messico, ora anche del team principal Christian Horner che ha fatto capire chi comanda. “Essere il teammate di Max è probabilmente il lavoro più arduo che c’è in pit lane, perché lui lavora a un livello altissimo e non commette passi falsi. Il rendimento che esibisce da 3/4 stagioni sarebbe complicato da eguagliare per qualsiasi pilota sulla griglia“, ha sancito l’inglese.
“Futuro Perez? Non siamo a corto di alternative – ha aggiunto uno spietato Horner, come riportato su FP.it – Abbiamo tutto il tempo per analizzare questo aspetto, ma ci sono tanti fattori in gioco. In ogni sportivo, la forza mentale gioca sempre un ruolo determinante. Checo in questa stagione ha vissuto un momento decisivo, probabilmente a Miami, dove era arrivato vincendo due Gran Premi e una Sprint Race, e dunque era in fiducia: la vittoria di Max pur scattando dal nono posto è stata brutale a livello mentale: da lì in poi Max ha fatto centro in ogni corsa“.