Pecco Bagnaia è stato guardingo nella prima fase del GP d’Australia, per poi sfoderare l’attacco decisivo al rivale alla corona all’ultimo giro.
Vi sono momenti in una stagione che danno la percezione dell’importanza dell’avere il numero 1 sulla carena. Pecco Bagnaia ha fatto valere tutta la sua esperienza, conquistando un terzo posto che vale oro, alle spalle di Zarco e Di Giannantonio. Per la Ducati è una stagione da sogno. In Australia il successo mancava da 10 anni.
Jorge Martin, già dalla super pole, aveva fatto capire di averne più di tutti ma con una scelta assurda di mescole si è complicato la vita da solo. E’ crollato sul più bello, proprio quando sembrava poter gestire il calo della soft al posteriore. Bagnaia, dal canto suo, ha avuto un regalo clamoroso ma, ancora una volta, ha saputo scartarlo con maestria.
La sensazione è che il titolo lo stia perdendo il madrileno, anche a causa di tattiche errate. In Pramac non si erano mai trovati in questa posizione, garantendo ad entrambi i rider una Desmosedici in grado di fare la differenza in ogni GP. Il campionato, divenuto un monomarca, ha regalato agli appassionati una sensibile dose di emozioni inaspettate.
La gioia di Pecco Bagnaia
Il campione del mondo in carica ha trascorso un periodo difficile dopo la caduta di Montmeló ma si è saputo riprendere la leadership mondiale con grande astuzia. Sembrava spacciato dopo il sorpasso subito nella SR di Mandalika. Dopo due GP perfetti ha di nuovo ben 27 lunghezze di vantaggio. Stavolta non ha nemmeno avuto bisogno di una super rimonta dalle retrovie sino alla P1.
Martinator ha iniziato a soffrire la pressione. “Ho controllato per tutta la corsa, perché sapevo quanto fosse grande il drop della gomma qui. Lo era stato l’anno scorso, in condizioni migliori, con più grip, quindi immaginavo quanto lo fosse quest’anno – ha spiegato Bagnaia ai microfoni di Sky Sport MotoGP – Abbiamo lavorato tutto il weekend con la gomma media, sapendo che sarebbe stata la scelta giusta e quanto sarebbe stata dura fare questa gara, perché cercare di essere costanti per 27 giri con così poco grip al posteriore non era facile“.
L’esperienza anche del team factory è emersa in modo straordinaria. Pecco è rimasto calmo perché era consapevole che sarebbe risultato velocissimo nel finale di gara. Ha iniziato a vedere Martin in difficoltà già a 6 giri dalla fine del GP. A quel punto la strategia era giusta e, all’ultimo giro, è arrivato l’azione di sorpasso dolcissima.
“Sapevo che avrebbe scelto la soft, perché ieri ci aveva fatto tanti giri rispetto agli altri ed era molto fiducioso. All’inizio è stato difficile, perché 27 giri sembrano tanti, ma possono anche finire in fretta. Sapevo che avrebbe fatto fatica ed è stato un pensiero negativo nei primi 7-8 giri, poi ho visto che rimaneva lì ed ho capito che avevamo fatto la scelta giusta“, ha sentenziato Bagnaia. A quel punto Martin si è dovuto solo leccare le ferite, tagliando il traguardo al quinto posto.