MotoGP, il GP dell’India è a rischio? L’indiscrezione spaventa tutti

Non arrivano buone notizie in vista del weekend indiano. La MotoGP sta rischiando di non correre al Buddh International Circuit, nella regione Uttar Pradesh.

Sembrava tutto pronto per il grande spettacolo della MotoGP in India. Uno scenario che i fan del Motorsport conoscono per le tre edizioni corse e vinte dalla Red Bull Racing in Formula 1. Sebastian Vettel si aggiudicò tutti e tre i GP, ma per problemi contrattuali vari il circus decise di non prendere parte ad altri eventi dopo il 2013.

MotoGP, il GP dell’India è a rischio?
Start MotoGP (Ansa) tuttomotoriweb.it

Saranno arrivati vagonate di milioni per convincere gli organizzatori del Motomondiale a volare nelle vicinanze di Delhi per questo inedito round. Il layout della pista non è tra i più entusiasmanti sulla carta, ideato dal solito Hermann Tilke, papà della maggior parte dei moderni circuiti. Il Buddh International Circuit è lungo 118,97 chilometri. Il rettifilo più lungo è di 1.006 metri. La pista consta di 9 curve a destra e 5 a sinistra.

I centauri della MotoGP dovranno affrontar un GP di 24 giri ed una SR di un terzo della lunghezza della corsa domenicale, ma c’è più di un dubbio sulla concreta possibilità che lo spettacolo abbia inizio. La tappa indiana è in bilico per questioni relative ad alcune problematiche burocratiche. Persino le squadre e i piloti non hanno avuto l’ok per entrare in India. Si tratta di una questione che si è ripetuta, sfortunatamente, anche in altre tappe del calendario in passato.

India, che guai per la MotoGP

Il round in Kazakistan è uscito dal calendario, scatenando infinite polemiche. Ora i guai in India riguarderebbero anche tutti gli addetti ai lavori con una mancanza di visti. Già sul piano della sicurezza la questione è delicata, poi si sono aggiunte le questione burocratiche. Come purtroppo dichiarò nel 2020 Lewis Hamilton in merito al circus della F1: “Money is king”.

La bordata di Marc Marquez
MotoGP Marquez (Ansa) tuttomotoriweb.it

Non si spiega altrimenti la scelta di andare a correre su un tracciato anche piuttosto sgradevole sul piano tecnico. Per entrare in India è necessario avere un visto approvato dal governo, ma in tanti sono stati respinti per la mancata documentazione. In una disorganizzazione totale fanno impressione certi disagi, arrivando a bloccare numerosi addetti ai lavori che dovrebbero essere solo focalizzati sul loro lavoro.

Dorna e IRTA stanno provando a trovare una soluzione last minute, aiutando gli enti indiani a velocizzare le procedure di visti. Da numerose testimonianze social è emersa la problematica.

Per arrivare in India per molti è semplicemente impossibile. Immaginate che persino Marc Marquez ha postato una storia su Instagram e ha annunciato: “Volo ritardato per la mancanza di un visto valido per il GP d’India. Quindi pedaliamo un pochino” con tanto di bici.

Il tredicesimo round della stagione è iniziato in salita. Gli enti indiani non si sono rivelati all’altezza dell’evento. Si riuscirà a trovare in tempo la soluzione al problema? Lo sperano soprattutto i tifosi, non solo della MotoGP ma anche delle classi minori. Ecco gli orari delle gare della classe regina, della Moto2 e della Moto3. Vi terremo aggiornati sulla vicenda.

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