La Punto è uscita dal listino nel 2018, lasciando la casa piemontese orfana di una best seller. Ecco la motorizzazione completa dell’ultima versione.
La prima Punto nacque dall’estro del leggendario Giorgetto Giugiaro. Sono trascorsi 30 anni dal debutto del primo modello e, nel corso dei decenni, si è evoluta sempre più per rispondere alle esigenze di una clientela giovanile. Con l’ultima gen divenne un’auto universale e anche piuttosto comoda fuori dai contesti urbani. La dotazione crebbe, così come la scelta tra tanti motori briosi e da consumi medi. 
Sul piano estetico l’ultima generazione è stata, davvero, indovinata. Pur rimanendo fedele in alcuni tratti al design della prima storica utilitaria, lanciata nel 1993, si arricchì di dettagli distintivi. Lo stile divenne più slanciato e sportivo, soprattutto con il tetto e i gusci dei retrovisori esterni verniciati in nero lucido, tinta ripresa nei cerchi in lega di 15 pollici. Nelle colorazioni più neutre poteva essere l’auto ideale per una signora e figli al seguito, così come per un giovane rampante.
Oltre all’Esp, erano inclusi nel prezzo gli airbag frontali e per la testa, ma non quelli laterali né i fendinebbia. L’abitacolo era per 4 adulti, avendo anche un discreto livello di finiture. I materiali dell’abitacolo non era di pregio, ma soddisfacevano nel rapporto qualità/prezzo. Vi erano portaoggetti a sufficienza e con un bagagliaio non enorme, ma abbastanza capiente per una gita fuori porta nel weekend. Con 275 litri di capacità era in linea con le vettura delle medesima categoria.
I sedili davanti risultavano comfortevoli, più scomoda la seduta posteriore, comunque ok per due adulti non troppo alti. L’assetto della Punto consentiva di sfruttare a dovere il brio del piccolo turbo. Uno dei motori migliori, infatti, era un brioso bicilindrico 0.9 TwinAir turbo a benzina con valvole d’aspirazione ad apertura variabile in base al regime di rotazione.
La motorizzazione completa della FIAT Punto
Il motore 0.9 godeva di una ottima ripresa e permetteva di risparmiare sui consumi. La tenuta di strada era più che discreta, rendendo la Punto divertente anche nei tratti misti. In città la Punto non faticava troppo nei parcheggi, grazie al magico interruttore city. Il cambio preciso metteva in risalto l’erogazione ai medi regimi, capace di riprese briose anche nelle marce alte. 
La Punto 1.4 77 cavalli con start&stop partiva da 14.500 euro. La gamma proponeva tanti altri motori come il bicilindrico turbo benzina TwinAir 84 cavalli (145 Nm) a 15.100 euro. Due motorizzazioni bi-fuel: EasyPower a Gpl e NaturalPower a metano, entrambe con 77 cavalli e appena 115 Nm di coppia massima; i prezzi erano di 15.900 euro per versione Gpl e 16.900 euro per quella a metano.
Non poteva mancare sull’utilitaria piemontese il Multijet 2 da 1.3 litri con 75 cavalli (190 Nm), 85 o 95 di potenza. Gli ultimi due con funzione start&stop e 200 Nm di coppia. La guida dell’auto, in ogni caso, era uno dei punti forza della Punto. Agile e scattante, non temeva nemmeno il rollio tra le curve. Ecco quanto costa oggi. La stabilità era ottima e il rumore del motore appena percepibile, risultando molto silenziosa.
